Don Sandro Messina, direttore dell’ufficio Migrantes di Fano è appena rientrato dalla missione a bordo di una barca a supporto della Mare Jonio di Mediterranea. Nel frattempo però le Ong vengono nuovamente ostacolate, 60 giorni di fermo per la Geo Barents al porto di Salerno.
Con una barca a noleggio di 15 metri il desiderio di essere in mezzo al Mediterraneo centrale per stare accanto a chi quotidianamente salva vite umane si è realizzato. Vedendo con i propri occhi, testimoniando la professionalità dei soccorritori delle navi Ong, il cuore generoso di chi indipendentemente dal credo religioso vuole tendere una mano al fratello che soffre. «Non lasciandoli annegare in un mare di indifferenza», spiega Don Alessandro Messina, 65 anni, direttore dell’ufficio pastorale Migrantes di Fano a bordo insieme a volontari, mediatori culturali, fotografi, nella prima missione di monitoraggio a supporto della Mare Jonio di Mediterranea. «Non si è trattato di una barca della Conferenza episcopale italiana, ma del supporto della Fondazione Migrantes all’iniziativa di una chiesa locale, quella di Fano, per favorire una migliore informazione sul fenomeno migratorio, scevra di pregiudizi e polarizzazioni», ha precisato Monsignor Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della fondazione Migrantes.