Roma – Si è conclusa ieri, 8 luglio 2024, la prima giornata di lavori del Corso di formazione "Linee di pastorale migratoria" organizzato dalla Fondazione Migrantes.
Ad aprire i lavori, il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo, che nella propria introduzione ha toccato diversi tematiche: la comunità che siamo: la Chiesa, la città, i territori, le testimonianze; la Fondazione Migrantes: le origini, la struttura e la cura pastorale; la Fondazione Migrantes e l'impegno culturale; la Fondazione Migrantes: approfondimenti e progettazione pastorale.
Fra gli interventi, quello di Sara Vatteroni, direttrice Migrantes della diocesi di Massa Carrara-Pontremoli e regionale della Toscana, che ha riferito l'esperienza vissuta nella recente Settimana Sociale dei cattolici in Italia, svoltasi a Trieste, e di "Casa Betania", soffermandosi sull'importanza di formazione e promozione umana, in particolare nel rapporto con i giovani di origine straniera.
Maurizio Certini, insieme ad alcuni collaboratori, ha portato l'esperienza del Centro internazionale studenti “Giorgio La Pira” di Firenze, fondato sul carisma del "sindaco santo" del capoluogo toscano.
È lo stile dello "stare con" quello incarnato da suor Geneviève Jeanningros, piccola sorella di Gesù, da oltre 50 anni fra le comunità Lgbtq+ e i giostrai del Luna Park di Ostia Lido, con i quali condivide la vita abitando in una roulotte insieme alla consorella Anna Amelia.
Marco Ruopoli, Dullal Gosh ed Erik Conte hanno condiviso l'esperienza della Cooperativa Sophia, cui contribuisce anche la Fondazione Migrantes attraverso i suoi progetti, fra capacità imprenditoriale e logiche comunitarie del Vangelo. «Fin dal principio Sophia ha creato processi di lavoro per favorire l’integrazione di giovani migranti in stato di emarginazione. Dullal è uno di loro, che dieci anni fa, all’incontro con la cooperativa, viveva vendendo accendini al semaforo. Oggi è socio di Sophia e protagonista di un progetto educativo per le scuole sul tema della migrazione sviluppato insieme alla Fondazione Migrantes, che ha raggiunto più di 14 mila studenti in tutta Italia». Accanto a questo, è stato ricordato il progetto di educazione sulla migrazione alle scuole dell’Africa, in particolare del Senegal.
La chiusura degli interventi è stata affidata a Sonny Olumati, vicepresidente del movimento "Italiani senza cittadinanza", che attraverso una serie di video di propri interventi e dati statistici ha illustrato la condizione sperimentata da migliaia di giovani di origine straniera nati in Italia ma dolorosamente privi della cittadinanza.
Durante gli interventi è stato concesso spazio al dibattito fra i partecipanti. La giornata si è conclusa con uno spettacolo circense offerto dalla famiglia Vassallo, all'insegna della gioia della festa più volte rievocata da papa Francesco.