Estratto dal colloquio con monsignor Pierpaolo Felicolo, direttore della Fondazione Migrantes, di Gabriele Renzi, L'Osservatore Romano, 9 settembre 2024.
Secondo le Nazioni Unite sono 117 milioni i "migranti forzati", che non si spostano quindi per una scelta di vita o per esigenze economiche e lavorative, ma a causa di conflitti, violenze e disastri naturali. E la situazione sembra purtroppo destinata a peggiorare a causa della drammatica congiuntura internazionale e delle conseguenze del cambiamento climatico che stanno rendendo sempre più inospitali diverse aree del Pianeta. Quello che arriva dai migranti è "un grido nella storia", come recita il titolo del documentario che la Fondazione Migrantes ha promosso in occasione dell'ultima Giornata Mondiale della Terra, per raccontare il dramma dei migranti climatici. Un grido che ci costringe al confronto con le nostre coscienze e ci invita ad un incontro finalmente sincero con l'altro. Più volte Papa Francesco ha ricordato come siamo tutti migranti su questa Terra, esortando ognuno di noi a farsi carico di tutta questa sofferenza, ad essere "sinodali" con i fratelli e le sorelle che ogni giorno intraprendono quel viaggio che parte dalla disperazione per andare verso l'ignoto. Ecco che diventa particolarmente evocativo il titolo scelto dal Santo Padre per la 110ma Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato che si celebrerà domenica 29 settembre: Dio cammina con il Suo popolo.
«È un'immagine molto bella. Dio mette la Sua tenda tra noi e visita ognuna delle nostre. Si fa compagno accanto a questo popolo che cammina e non vuole che nessuno vada perduto»: la spiega così monsignor Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes, organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana che dalla sua fondazione, nel 1987, cura i migranti italiani e stranieri. L'ultimo rapporto delle Nazione Unite ci dice che un migrante su tre vive in Europa. Negli ultimi anni però il vecchio continente sembra aver alzato molti muri. Ci stiamo tirando indietro rispetto ad un compito che la storia ci ha da sempre affidato? Come europei dobbiamo mantenere la nostra responsabilità ad accogliere e integrare. La migrazione è un diritto naturale e un fenomeno che non si può fermare a tavolino, come stiamo cercando di fare in questo periodo. Anche come cristiani, penso al magistero della Chiesa, agli esempi di santa Francesca Cabrini o san Giovanni Battista Scalabrini, padre dei migranti, abbiamo il dovere di far si che nessuna vita vada perduta, di mantenere il diritto a migrare nel rispetto delle leggi. L'immigrazione clandestina oscilla oggi tra il 4 e il 6% di quella complessiva. Eppure la percepiamo come un'emergenza assoluta quando non addirittura come un'invasione.
Estratto dal colloquio con monsignor Pierpaolo Felicolo, direttore della Fondazione Migrantes, di Gabriele Renzi, L'Osservatore Romano, 9 settembre 2024.