La posizione della Chiesa è chiara: i migranti vanno salvati. La vita umana deve essere tutelata. Sempre. Il varo della nuova imbarcazione è stata “benedetta” anche da papa Francesco.
Di recente anche nell’udienza del 28 agosto. «Bisogna dirlo con chiarezza: – ha detto il pontefice – c’è chi opera sistematicamente e con ogni mezzo per respingere i migranti – per respingere i migranti. E questo, quando è fatto con coscienza e responsabilità, è un peccato grave». Mettersi contro l’uomo, calpestare la sua dignità significa − il credente non può non saperlo − mettersi contro Dio stesso: «Dio non rimane a distanza, condivide il dramma dei migranti. Dio è con loro, con i migranti, soffre con loro, con i migranti, piange e spera con loro, con i migranti».
Papa Bergoglio ha ricordato le tante tragedie, le stragi in mare, anche recenti. Ha ricordato Lampedusa e Crotone. Proprio a Lampedusa, nel 2013, Papa Francesco ha effettuato il suo primo viaggio dopo l’elezione al soglio di Pietro: un segnale ben preciso, di chi sulla tutela della vita umana e dui diritti di tutti gli uomini non ha mai avuto dubbi.
E ha lodato «l’impegno di tanti buoni samaritani, che si prodigano per soccorrere e salvare i migranti feriti e abbandonati sulle rotte di disperata speranza, nei cinque continenti. Questi uomini e donne coraggiosi sono segno di una umanità che non si lascia contagiare dalla cattiva cultura dell’indifferenza e dello scarto: quello che uccide i migranti è la nostra indifferenza e quell’atteggiamento di scartare».
Fonte: Francesca Cabibbo, Cittanuova