“La Road Map per il Diritto d’Asilo e la Libertà di Movimento e il Tavolo Asilo e Immigrazione (TAI) hanno avviato un percorso di monitoraggio dell’implementazione del Patto europeo per la migrazione e l’asilo in Italia, consapevoli della necessità di garantirne un’applicazione trasparente e rispettosa dei diritti fondamentali”.
L’iniziativa annunciata oggi dal TAI e accompagnata da un documento sottoscritto da oltre 40 associazioni e organizzazioni che si occupano quotidianamente di mobilità umana, tra le quali la Fondazione Migrantes, prende le mosse in particolare dal mancato coinvolgimento della società civile nella elaborazione del Piano di attuazione nazionale, contrariamente alle indicazioni della stessa Commissione europea. “Nonostante le ripetute richieste di coinvolgimento e di confronto sul contenuto del Piano – si legge nel documento -, le associazioni della società civile non sono mai state consultate in maniera effettiva, né prima della scadenza prevista per l’invio del Piano alla Commissione, né in momenti successivi, nemmeno dopo le richieste di accesso civico formulate da alcune associazioni nel febbraio 2025, che hanno ricevuto risposta negativa da parte del Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione”.
Dal documento viene confermata anche una posizione fortemente critica rispetto allo spirito e alla lettera del Patto: “Le logiche che stanno alla base delle modifiche legislative, promosse da un numero sempre maggiore di Stati membri e avallate dalla Commissione Europea, rafforzano un approccio securitario e di esternalizzazione delle frontiere, privilegiando pratiche di detenzione e respingimento piuttosto che un accesso effettivo a percorsi di protezione”. In questo modo, si legge, “il Patto nega i principi base dell’UE, della sua Carta dei Diritti e delle principali Convenzioni internazionali. La centralità della dimensione repressiva, unita alla mancanza di canali regolari e sicuri per la migrazione, mina i principi fondamentali del diritto d’asilo e compromette concretamente la possibilità per molte persone di ottenere protezione e ingressi sicuri in Europa”.
Le associazioni firmatarie del documento richiamano infine “la necessità di un coinvolgimento attivo della società civile” e annunciano che “continueranno ad operare con determinazione al fine di garantire un sistema di accoglienza che rispetti i principi di umanità e giustizia, con l’obiettivo di tutelare la libertà di movimento e il diritto d’asilo in Italia e in Europa”.