Nella domenica del Buon Pastore, l’11 maggio, si è svolto a Tindari il 26° pellegrinaggio organizzato dalla Cappellania srilankese dell’arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, affidata alla cura pastorale di p. Phillip Perera, religioso francescano del Terzo Ordine Regolare.
La devozione degli srilankesi alla Madonna Nera di Tindari è cresciuta nel tempo, coinvolgendo ogni anno migliaia di fedeli provenienti da tutta la Sicilia e da Napoli. Quest’anno si sono registrate oltre tremila presenze: i pellegrini, in auto o pullman, hanno raggiunto il promontorio su cui sorge la Basilica Santuario.
L’appuntamento è tradizionalmente fissato al “parcheggio degli ulivi”, dove viene predisposto il fercolo con il simulacro della Madonna, intronizzata e ornata con una ricca corona di fiori colorati. La banda musicale, gli stendardi delle varie associazioni e le donne in abiti tradizionali ed eleganti (“hatte”) hanno fatto da cornice all’accoglienza di p. Sanjeewa Mendis, nuovo Coordinatore nazionale delle Comunità srilankesi in Italia, a cui è stata offerta una collana di fiori.
Dal luogo del raduno ha preso avvio la processione, animata da preghiere e canti mariani, fino al piazzale antistante il Santuario. Qui è stato liberato verso il cielo un Rosario composto da palloncini bianchi e azzurri.
Cuore della giornata è stata la celebrazione eucaristica presieduta da p. Mendis, in una Basilica gremita all’inverosimile. La liturgia, curata in ogni dettaglio, ha visto il servizio attento dei ministranti, l’animazione del coro e il servizio d’ordine affidato ai giovani della Cappellania messinese di Sant’Elia e Ganzirri.
L’omelia del celebrante ha offerto numerosi spunti di riflessione. P. Mendis ha espresso la gioia di essere per la prima volta in Sicilia dopo l’incarico ricevuto dalla Chiesa italiana tramite la Fondazione Migrantes, e di presiedere proprio a Tindari una celebrazione così significativa per le Cappellanie cattoliche srilankesi. Ha poi evidenziato come il Santuario mariano, con i suoi splendidi mosaici, sia un autentico trattato di mariologia, una catechesi visiva che aiuta a comprendere il ruolo di Maria quale Madre della Chiesa e Madre nostra. «In tutte le Scritture – ha sottolineato – troviamo riferimenti alla Vergine, dalla Genesi all’Apocalisse, e la sua presenza è evidente nei momenti più importanti della Storia della Salvezza».
Commentando il Vangelo del Buon Pastore, p. Mendis ha ricordato come Maria rappresenti il modello perfetto di chi ascolta la voce del Signore: la sua vita è un esempio di ascolto profondo e di obbedienza piena alla volontà divina, come dimostra la scena dell’Annunciazione, dove risponde con un “sì” senza riserve al mistero dell’Incarnazione.
Prima della benedizione finale, p. Phillip Perera ha rivolto un sentito ringraziamento al Coordinatore nazionale e a tutti i Cappellani intervenuti. Un grazie particolare è stato riservato a p. Giuseppe Gaglio, rettore del Santuario di Tindari, per l’accoglienza e la sensibilità dimostrate verso le necessità della comunità srilankese.
L’occasione ha permesso inoltre un incontro tra p. Mendis e il direttore dell’Ufficio Regionale per le Migrazioni della C.E.Si., diacono Santino Tornesi, che ha presentato brevemente l’impegno della pastorale della mobilità umana in Sicilia, realtà che coinvolge e interpella le diciotto Chiese dell’Isola. (diac. Santino Tornesi, direttore Migrantes Sicilia)
(foto: Migrantes Messina)