Si tratta di un popolo che in Europa conta 12 milioni di persone: in Italia circa 170mila, che ancora oggi non sono riconosciuti nel nostro Paese. Un mancato riconoscimento, come ha più volte sottolineato la Fondazione Migrantes lorganismo pastorale della Cei che si occupa del mondo della mobilità umana - che oltre a non aiutare la tutela di alcuni diritti fondamentali, accresce lapolidia e sempre più, nelle nostre città, produce emarginazione e ghettizzazione. Da qui la richiesta dice don Gianni De Robertis, direttore generale della Migrantes di un maggiore impegno verso questo popolo ricercando strade culturali ed ecclesiali e nuove politiche che evitano lisolamento e costruiscono una nuova cittadinanza. Strade nuove che aiutano, inoltre, ad abbattere pregiudizi e barriere ideologiche in favore della solidarietà e della misericordia, spiega ancora don De Robertis evidenziando che la giornata dell8 aprile diventa loccasione per tutti di un nuovo modo di pensare e di incontrare chi ci sta accanto.
Il direttore della Migrantes l8 aprile sarà in Belgio per lincontro annuale del CCIT (Comité Catholique International pour les Tsiganes) che ogni anno riunisce circa 150 persone tra Rom e operatori pastorali, religiosi e laici, che si prendono cura dei Rom e dei Sinti nei loro Paesi. Lorganismo pastorale della Cei il prossimo 24 e 25 aprile promuove un incontro di confronto e scambio di esperienze con tutti gli operatori pastorali impegnati con i rom e i sinti nel nostro Paese. (R. Iaria)
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maggiore inclusione sociale in Europa