(17 dicembre 2013) - La Migrantes ricorda la scomparsa di Mons. Luigi Petris, Direttore generale, non dimenticando la sua passione per i migranti. Lo afferma mons. Gian Carlo Perego, ricordando la figura di mons. Petris nellottavo anniversario della sua morte avvenuta nel 2005.
Don Luigi ha vissuto un tratto importante della sua vita - 25 anni - tra gli emigranti in Germania, a Saarbrucken prima e a Francoforte poi, prima di assumere incarichi importanti nella Chiesa italiana per il Coordinamento delle Missioni Cattoliche Italiane e per la direzione generale della Migrantes.
La Migrantes aggiunge mons. Perego - non può dimenticare lattento spirito pastorale con cui don Luigi ha curato il mondo delle migrazioni e della mobilità umana, figlio di una terra e di una Chiesa il Friuli che ha sofferto profondamente il dramma dellemigrazione dei suoi figli.
Sono più che mai attuali, a otto anni dalla morte, le parole e gli scritti che mons. Luigi Petris ha lasciato a favore di tutta la mobilità umana e le continue prese di posizione per quel mondo che anche oggi viene guardato con tanta indifferenza. Da buon carnico, con un'esperienza triennale come cappellano a Pontebba e trentennale in Germania, tutti lo hanno conosciuto come uomo di forte tempra con un carattere deciso e talora perfino irruente, ma di profonda onestà e di corretto rapporto umano. Anche quando prendeva posizioni motivate, ma ferme, rimaneva sempre disponibile allascolto, con pieno rispetto di chi aveva avanti e sempre disposto a rivedere la sua posizione. Sempre disponibile ad ascoltare chi a lui si rivolgeva. Anche quando era oberato di lavoro e di preoccupazioni, appariva sempre sereno. Rigoroso prima di tutto con se stesso, lo fu fino allultimo momento quando capì di doversi preparare allincontro con la morte .
La morte di mons. Luigi Petris è stata per la chiesa cattolica italiana una dolorosa perdita e in particolare per la Fondazione Migrantes, organismo della Conferenza Episcopale Italiana, di cui è stato per dieci anni Direttore. Sempre attento alle esigenze dei poveri immigrati, emigranti, circensi, rom , sinti e marittimi. Ancora oggi, dopo otto anni, viene ricordato da tanti sacerdoti impegnati in emigrazione e da tante persone che a lui si sono avvicinate in tanti anni di emigrazione. E' sempre stato vicino a Don Pierluigi Di Piazza che a Zuliano, dove è presente da molti anni con il suo importante lavoro di accoglienza, ha intitolato a mons. Petris la sala polifunzionale del Centro Balducci. Una sala che di settimana in settimana vengono esposti e discussi i temi che Mons. Petris per tutta la vita ha portato avanti con coraggio fino alla sua morte avvenuta, dopo lunga malattia e sofferenza, la notte tra il 20 e 21 dicembre 2005, ad Ampezzo, dove domenica 23 alle ore 11.00 verrà ricordato con una santa messa celebrata da mons. Pietro Piller.