FONDAZIONE MIGRANTES
ORGANISMO PASTORALE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Aumentano gli episodi di razzismo in Italia

(31 luglio 2013) - Il bilancio delle denunce raccolte dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, presentato alla prima riunione per la definizione del Piano nazionale antirazzismo. Dal Nord Italia oltre la metà delle segnalazioni
31 Luglio 2013
(31 luglio 2013) - Nel 2012, rispetto all'anno precedente, l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar)  ha registrato un incremento del 61% delle denunce di episodi discriminatori di tipo etnico-razziale. Lo attestano le anticipazioni della Relazione annuale al Parlamento illustrate ieri, 30 luglio 2013, alla presenza del ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge, del viceministro del Lavoro Cecilia Guerra. Relativamente all'incremento registrato ''non vuol dire solo che il fenomeno della discriminazione in generale è in crescita nel nostro paese, ma anche che, grazie alle campagne di sensibilizzazione e comunicazione, si sta sviluppando una maggiore attitudine alla denuncia, anche da parte di testimoni, che ne favorisce l'emersione''.
Al primo posto, tra i fattori di discriminazione quello dell’etnia (oltre il 50 per cento), al secondo posto il fattore età, poi l’orientamento sessuale con 144 casi, l’11,2 per cento.
Dal Nord Italia oltre la metà delle segnalazioni. Lombardia e Lazio sono le regioni italiane da cui nel 2012 sono state fatte più segnalazioni di casi di discriminazione, nel primo caso il 19,6 per cento, per il Lazio il 14,4 per cento. Tuttavia, spiega l’Unar, “questo dato dipende dal fatto che in queste due regioni sono presenti due grandi città come Milano e Roma, dove vivono folte comunità di immigrati”. Segue con l’11,2 per cento delle segnalazioni l’Emilia Romagna, poi c’è il Veneto (9,7 per cento), la Toscana (9,1 per cento) e il Piemonte (8,2 per cento). Complessivamente, però, è il Nord Italia ad far registrare la maggior parte delle segnalazioni, con il 53,6 per cento al totale dei casi all’attenzione dell’Unar nel 2012. Provenienti dal Centro Italia, invece, il 27,6 per cento dei casi, mentre dal Sud il 14 per cento dei casi.
Quattro su dieci sono giovani con meno di 35 anni. Quasi il 40 per cento delle persone che hanno denunciato di essere stati oggetti di discriminazioni etnico-razziali, inoltre, ha meno di 35 anni, spiega l’Unar, mentre tra i 35 e i 44 anni sono circa il 30 per cento delle vittime. Per oltre il 60 per cento, inoltre, si tratta di stranieri (provenienti da 52 diverse nazioni), mentre per il 27,8 per cento si tratta di italiani. Tra gli stranieri il maggior numero di denunce è ai danni di romeni e marocchini. Più della metà del casi di discriminazione, infine, riguarda gli ambiti dei mezzi di comunicazione, del lavoro e della vita pubblica. Salute, servizi finanziari e trasporti quelli meno segnalati
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