(17 aprile 2013) - Gli italiani che vivono in Inghilterra hanno una certa familiarità con il 38 di Eaton Place. Tale indirizzo della «Londra bene», infatti, da circa sessantanni è sede del Consolato Generale che eroga i suoi servizi alla comunità del Bel Paese. Questo palazzo signorile, però, è ormai inadeguato a far fronte alle esigenze degli emigrati italiani, il cui numero è in continuo aumento. Se infatti i connazionali iscritti allUfficio anagrafe per i residenti allestero (Aire) sono circa 205 mila, è verosimile che almeno altrettanti risiedano nel Regno Unito senza essere registrati. Ora, grazie ad alcune circostanze favorevoli, si è reso possibile lacquisto di un nuovo stabile, nel cuore di Londra, a poca distanza dalla cattedrale di Saint Paul e dallantica chiesa italiana di San Pietro. «Già da tempo ne discutevamo, ma per un motivo o per laltro non eravamo riusciti a concludere alcuna compravendita spiega il console generale Uberto Vanni dArchirafi (nella foto). Ogni volta lofferta sembrava svanire a causa di qualche inconveniente. A marzo 2011 siamo riusciti finalmente a individuare un edificio adeguato, e ora lo stiamo attrezzando con soluzioni tecnologiche allavanguardia per renderlo compatibile con le esigenze di un numero così importante di connazionali residenti». Al termine della ristrutturazione, la nuova sede diventerà «dimora» non solo per i cinquanta dipendenti del Consolato Generale, ma anche per tutti gli italiani che lo frequenteranno per questioni civili e amministrative. «Ci auguriamo prosegue Vanni dArchirafi che il Consolato digitale possa diventare presto una realtà, a partire dalla possibilità di iscriversi allAire o cambiare indirizzo direttamente dal computer di casa».
Ledificio, che misura 1.200 metri quadrati, riunirà sotto un unico tetto le succursali aperte negli anni per decongestionare la centrale. Prosegue il console: «Il trasferimento non è certo unoperazione ordinaria, visto che la nostra sede è la seconda più grande al mondo per numero di iscritti e la prima in Europa». Vanni dArchirafi si è trovato ad affrontare anche altri significativi impegni, come la gestione delle Olimpiadi della gioventù italiana, le elezioni politiche e il crescente afflusso di connazionali. «Nellultimo anno e mezzo, proprio a causa della recessione, lemigrazione italiana è aumentata, con una media di circa mille nuovi iscritti allanagrafe ogni mese». Sulla compagine della nuova emigrazione professionale aggiunge: «È consistente larrivo di professionisti di alto livello che trovano uno sbocco lavorativo nella City. Notevole anche lafflusso di giovani attratti dalle potenzialità offerte da questo Paese. Spesso si rivolgono ai nostri ristoratori per intraprendere unattività lavorativa anche solo temporanea, per apprendere linglese. Infine, cè anche chi non riesce a trovare una collocazione professionale, o chi magari ha problemi di tossicodipendenza e bussa agli sportelli del Consolato per chiedere assistenza e un aiuto per il rimpatrio. Per tanti motivi, dunque, Londra rappresenta un centro di riferimento. Penso che la nuova sede saprà affrontare sia le attività ordinarie sia quelle straordinarie con maggiore fluidità ed efficienza». Anche le chiusure del Consolato di Manchester e dello Sportello consolare di Bedford sono state controbilanciate da questo importante investimento, tanto più che le innovazioni tecnologiche introdotte hanno permesso di agevolare alcune operazioni consolari. In particolare viene privilegiata la comunicazione coi cittadini via internet. Oltre al sito www.conslondra.esteri.it, da visitare è anche la pagina Facebook dedicata: www.facebook.com/consolatogeneralelondra. (Messaggero di sant'Antonio di Sagida Syed)