“Nel guardare alla situazione del Paese, accanto agli aspetti positivi di alcuni recenti provvedimenti legislativi”, i vescovi hanno evidenziato “la persistenza di vecchie e nuove povertà”. Riprendendo le parole del card. Matteo Zuppi, presidente della Cei, i presuli dle Consiglio Permanente hanno sottolineato che “il fenomeno migratorio va compreso e trattato con responsabilità e umanesimo perché è una realtà del nostro mondo globale, da non gestire con paura e come un’emergenza, ma come un’opportunità”.
È quanto si legge nel comunicato finale dei lavori del Consiglio Permanente della Cei che si è concluso oggi a Roma. I vescovi, durente i lavori iniziati lunedì pomeriggio, hanno rilevato che occorre rispondere alle istanze del tempo presente con creatività e con un impegno rinnovato di presenza nella società, senza paura di esprimersi, ma mostrando unità e favorendo la discussione sui temi cruciali per la vita delle persone, ispirati unicamente dal Vangelo.
In quest’ottica, il Consiglio Permanente – spiega il comunicato – ha puntato l’attenzione su alcune sfide che il Paese è chiamato ad affrontare, a beneficio di tutti: le domande di senso, la sanità, la scuola, il Pnrr, la povertà e il fenomeno migratorio. “Consapevoli della necessità di un maggiore coinvolgimento del popolo di Dio nella Chiesa e nella società” i presuli hanno evidenziato “l’importanza del Cammino sinodale che dal prossimo settembre entrerà nella ‘fase sapienziale'”, su cui si focalizzerà la 77a Assemblea Generale (Roma, 22-25 maggio 2023).
Allo stesso tempo, per favorire il confronto sulle nuove forme di partecipazione e la costruzione di alleanze, il Consiglio Permanente ha scelto di dedicare la 50a Settimana Sociale dei Cattolici in Italia al tema “Al cuore della democrazia”. L’iniziativa si svolgerà dal 3 al 7 luglio 2024 a Trieste.
In un’ottica di prossimità alle periferie, i vescovi hanno rinnovato “l’incoraggiamento a promuovere e a sensibilizzare l’attenzione verso il mondo delle carceri e hanno approvato il progetto di rilancio del Progetto Policoro, nato dall’intuizione di don Mario Operti, per accompagnare i giovani ad assumersi responsabilità in campo sociale e lavorativo”.