FONDAZIONE MIGRANTES
ORGANISMO PASTORALE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Celebrare. Solo “Rito” o incontro di fede?

(3 maggio 2013) - Dal 26 al 28 aprile nella casa Berg Moriah a Simmern/Ww, si è tenuto il 4. Convegno dei collaboratori laici delle Comunità Cattoliche Italiane in Germania. Erano presenti circa 50 collaboratori volontari arrivati dalle diverse regioni della Germania.
3 Maggio 2013
(3 maggio 2013) - Dal 26 al 28 aprile nella casa Berg Moriah a Simmern/Ww, si è tenuto il 4. Convegno dei collaboratori laici delle Comunità Cattoliche Italiane in Germania. Erano presenti circa 50 collaboratori volontari arrivati dalle diverse regioni della Germania. Il relatore, Prof. Mons. Fabio Trudu (docente di Liturgia Sacramentaria presso lafacoltá teologica di Cagliari), ha presentato il tema della LITURGIA con grande competenza, ma nello stesso tempo con una semplicità di linguaggio risvegliando in tutti il senso del “celebrare l´Eucaristia , per vivere l`Eucaristia”. Per questo durante il Convegno, attraverso le relazioni di don Fabio, alcuni testi della Sacrosanctum Concilium, i lavori di gruppo e i laboratori liturgici, si é intrapreso un percorso di conoscenza e di approfondimento di quanto si celebrare ogni domenica nelle nostre chiese. Il Concilio Vaticano II definisce la Liturgia come “l'opera di Cristo sacerdote e del Suo corpo che è la Chiesa” (SC7). L' opera di Gesù Cristo è designata nello stesso testo come l'opera di redenzione che Cristo ha compiuto in modo particolare attraverso il Mistero Pasquale della Sua passione, della Sua Resurrezione dai morti e della Sua gloriosa ascensione. Con questo mistero, morendo, ha distrutto la nostra morte e, risorgendo ci ha ridonato la vita (SC5). Allora si comincia a chiedersi il perché di queste celebrazioni fatte dalla comunità cristiana con dei gesti, delle parole, andando avanti e indietro per la chiesa, versando acqua sulla testa di un bambino, prendendo in mano un pezzo di pane, unendo le mani degli sposi, mettendo una fede matrimoniale. Perché questi gesti? Perché si fanno queste celebrazioni, queste (uso una parola bruttissima e sbagliata) “rappresentazioni” in chiesa, che non sono rappresentazioni, ma tanto per riferirci al teatro o all'opera, facciamo dei gesti, diciamo delle parole. Si vede così, come durante i lavori delle giornate, si prende coscienza di questo rito: la liturgia è un evento, un avvenimento. Le grandi meraviglie compiute da Dio si prolungano nella Messa. Tutta l'opera mirabile compiuta da Dio con la sua Passione e Risurrezione nel passato sono rese contemporaneamente presenti nella Messa. Quindi vado a Messa per rivivere la morte e risurrezione di Cristo, che formano la Pasqua. Nella liturgia ogni evento rivive, tutto si compie ora. La liturgia non si ripiega sul passato, celebra l'oggi della nostra salvezza. Cristo mi salva qui adesso. Riassumendo, il Signore ci ha donato la liturgia come mezzo più alto e più grande per lodarLo e renderGli grazie, e al contempo è il dono più grande che potesse farci in quanto è il culmine della Sua azione salvifica. Non esiste un modo più grande, più utile ed efficace, per donare agli uomini la salvezza. In essa Cristo vivo e vero si fa presente e continua per mezzo dei sacramenti amministrati dalla Chiesa, suo corpo mistico, a effondere le grazie necessarie alla salvezza di tutti gli uomini. Infine, è stato sottolineato che per vivere tutto questo c'è bisogno di formazione, di preghiera e di crescita nella fede personale. Ringraziamento di cuore a tutti coloro che hanno partecipato e collaborato, la Delegazione e in modo particolare Mons. Luciano Donatelli (vice delegato) che ha organizzato e sostenuto questo Convegno. (Teresa Sepe rappresentante e collaboratrice laica volontaria della delegazione)