Le migrazioni costituiscono una delle sfide più complesse nel mondo contemporaneo, tanto da essere oggi ai primi posti nell’agenda internazionale. Si tratta di un fenomeno che cambia volto con estrema rapidità, coinvolgendo in qualche misura tutte le aree del mondo, anche perché i cosiddetti “flussi misti” sono ormai realtà quotidiana, impedendo la distinzione tra migrazioni economiche e migrazioni forzate. Sempre, comunque, parliamo di persone, non di numeri.
Su queste premesse è nata l’idea di proporre un seminario di studio, che si terrà a Reggio Calabria sabato 21 maggio, nell’Aula magna del Seminario Pio XI, a partire dalle ore 10,00.
Saranno ricordate due figure storiche: il vescovo Giovanni Battista Scalabrini, che venticinque anni fa è stato proclamato Beato e “Padre dei migranti” per la sua intensa attività a favore degli emigranti italiani di fine 1800 e inizi 1900. Poi, a vent’anni dalla morte, sarà riproposta la grande figura del sacerdote reggino Domenico Farias, che ha lasciato tracce indelebili con il suo magistero di scienza e di vita, contemplazione e azione, promozione umana e iniziazione cristiana, dedicando tanta passione alla formazione multiculturale. A presentare questi due personaggi storici saranno, rispettivamente, p. Gabriele Bentoglio, direttore dell’Ufficio diocesano Migrantes, e Augusto Sabatini, del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale.
Scalabrini e Farias si possono contare tra i protagonisti della pastorale dell’accoglienza del secolo scorso. Le loro intuizioni, però, sono ancora attuali. E, allora, per tracciare gli orientamenti e l’azione pastorale della Chiesa italiana oggi, nel campo della mobilità umana, interverrà mons. Franco Agnesi, vicario generale e vescovo ausiliare di Milano, membro della Commissione per le migrazioni della Conferenza episcopale italiana.
Poi sarà la volta di Cristina Ciccone, presidente della Cooperativa sociale “Demetra”, che illustrerà come si sta svolgendo il progetto “Libero di essere me stesso”, quale traduzione concreta dell’impegno accanto ai migranti, oggi, di tante persone di buona volontà nella città metropolitana e nella diocesi reggina-bovese. Infine, sarà l’arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, mons. Fortunato Morrone, a concludere l’incontro.
Il ricordo del Beato Scalabrini e di don Domenico Farias mette a fuoco argomenti cruciali, come l’accoglienza, il riconoscimento della dignità umana e la difesa dei diritti inalienabili di ogni persona, il rispetto delle differenze culturali e religiose, l’impegno per il bene comune, spiega p. Bentoglio: “essi continuano a indicare la via da percorrere in un mondo che si proclama rispettoso dei diritti umani, ma che spesso si ferma alle parole. La Chiesa cattolica, insieme a un gran numero di donne e di uomini di buona volontà, può offrire un servizio specifico in questo contesto: poiché essa è per sua natura allo stesso tempo una e universale, esplicitandosi nelle varie Chiese particolari, porta in sé un modello di unità essenziale nel rispetto delle legittime diversità delle culture. Tale modello di unità nella diversità è precisamente ciò che la Chiesa può offrire alla società civile, di cui è parte integrante. Nella giusta collaborazione con le altre istituzioni religiose e civili, le comunità cristiane possono servire i popoli nella costruzione di un’unica famiglia umana”.