(17 settembre 2013) - Da anni assistiamo ad un aspro dibattito sulla gestione della cosiddetta emergenza nomadi che viene affrontata con un approccio sicuritario come se fosse un problema di ordine pubblico.
In base a unindagine conoscitiva sulla condizione di Rom e Sinti in Italia, promossa dalla Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani a partire dallottobre 2009, nel nostro Paese vivrebbero allincirca 150.000 persone di etnia Sinti o Rom (pari allo 0,2% della popolazione, uno dei tassi più bassi dEuropa), la metà delle quali avrebbe cittadinanza italiana e di cui solo 40.000 vivrebbe attualmente nei campi, spesso abusivi o provvisori. Il metodo emergenziale nella risoluzione delle questioni legate agli insediamenti delle popolazioni Rom è tuttavia sbagliato sia dal punto di vista sociale che giuridico, come dimostra la vicenda delle tre ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri adottate il 30 maggio 2008 per fronteggiare lo stato di emergenza dichiarato in Lombardia, Lazio e Campania in relazione alla presenza di comunità nomadi nei rispettivi territori.(OLD)