L’Italia è da molti anni malata demograficamente, con una costante perdita di popolazione superiore alle centomila unità annue. Quest’anno dobbiamo anche considerare la maggiore mortalità dovuta alla pandemia che ha portato nel 2020 ad un virtuale raddoppio nella perdita della popolazione.
Tutto questo in presenza di un minore apporto in termini di nuovi immigrati (da 5 anni siamo fermi ad una popolazione etnica residente di poco superiore ai 5 milioni di stranieri), cui va sommato il “brain drain” costituito da decine di migliaia di giovani (italiani oltre che stranieri) che cercano all’estero migliori condizioni di lavoro e di vita.
È questo il tema al centro del dibattito del Coordinamento Nazionale Immigrazione UIL convocato – da remoto – per la giornata di mercoledì 14 luglio 2021, dalle ore 15:00 alle ore 17:00 attraverso la piattaforma Cisco Webex, il cui link verrà trasmesso successivamente.
Parteciperanno a questo evento, ospiti altamente qualificati a cui porre precise domande. Tra cui:
• Che impatto avrà la caduta demografica sul mercato del lavoro e quali saranno i settori dove la scarsità di personale saranno progressivamente sempre più evidenti?
• In che modo una politica di attrazione di migrazione straniera (qualificata e non) potrebbe attenuare gli effetti negativi di una popolazione italiana in costante decrescita?
• Cosa bisogna fare sul fronte delle natalità per correggere un declino che sembra inevitabile?
• La politica di Draghi ed il PNRR possono essere l’occasione per ripensare al modello di sviluppo. Cosa dovrebbe cambiare (anche alla luce della pandemia) nei futuri modelli di sviluppo per rendere l’Italia attrattiva economicamente e positiva demograficamente? E dove si dovrebbe maggiormente investire per correggere storture che rischiano precludere all’Italia un futuro migliore?
• È possibile fare buon uso dei titoli di studio e delle competenze che gli stranieri hanno acquisito all’estero?
I lavori di Coordinamento saranno introdotti da Giuseppe Casucci e moderati da Francesca Cantini del Dipartimento Politiche Migratorie UIL.
Seguiranno i contributi di:
• Tatiana Esposito, direttrice DG Immigrazione Ministero del lavoro;
• Cecilia Tomassini, prof. ordinario di Demografia, UNIMOL;
• Rama Mariani, prof.ssa a contratto di Economia Università La Sapienza;
• Simone Varisco, storico, Fondazione Migrantes (CEI).
Ampio spazio verrà dato al dibattito, mentre le conclusioni dei lavori saranno a cura di Ivana Veronese, segretaria confederale UIL.
La situazione è talmente critica che sul tema si sono espressi, recentemente, sia il Santo padre che il Presidente Draghi: meno nascite e meno stranieri significa una popolazione più vecchia e un PIL progressivamente minore, con gravi ripercussioni sul bilancio dello Stato.
Purtroppo, è eclatante l’assenza di una vera politica di sostegno alla famiglia ed alla natalità; mentre non sono mancate – soprattutto nel recente passato - misure politiche discriminatorie e contrarie all’arrivo di stranieri nonché di scoraggiamento di quelli residenti. È assente una politica attiva in materia di integrazione degli stranieri, di attrazione di competenze straniere qualificate e – nel tempo stesso – continuano a mancare misure concrete ed efficaci di sostegno alla natalità. Una situazione che potrebbe portare nei prossimi decenni ad un vero crollo della popolazione.
Qualcuno ha giustamente parlato di “inverno demografico” ed oggi la situazione si è ulteriormente aggravata con lo sconvolgimento economico e sociale portato dalla pandemia del Covid19.
Le conseguenze sull’economia italiana e sul nostro sviluppo potrebbero essere irreversibili, in quanto il PIL è prodotto dalle persone professionalmente attive e dai consumi delle famiglie resi più critici dalla situazione economica del Paese.