FONDAZIONE MIGRANTES
ORGANISMO PASTORALE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Cristiani in moschee

(31 agosto 2016) - L'appello è rivolto non solo a moschee e singole persone, ma anche ad istituzioni, ambasciate, comunità e associazioni arabe, musulmane e d’ origine straniera, organizzazioni non governative, partiti, sindacati e associazioni italiani, università e mass-media
31 Agosto 2016
(31 agosto 2016) - “Le Co-mai e “Uniti per Unire” invitano tutti a rispondere all’appello “#Cristianinmoschea”:  per la data significativa dell’11 settembre, un giorno prima della festività islamica dell’Eid (che, ricordando l’episodio, citato già nella Bibbia, di Abramo pronto a sacrificare a Dio suo figlio Isacco, celebra i valori della fede e della piena sottomissione a Dio, essenziali per l’ Islam, N.d.R.), chiediamo alle moschee d’ Italia di aprire le porte ai visitatori cristiani e laici, dalle 17 alle 20, per condividere con loro questa festività con un invito alla pace e alla conoscenza rivolto a tutte le religioni. Oltre 35 mila italiani stanno aderendo al nostro appello”.
Le parole di Foad Aodi, medico fisiatra, “Focal Point” per l’Integrazione in Italia per l’ Alleanza delle Civiltà (UNAoC), organismo ONU, e  Presidente delle Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai) e del Movimento Internazionale “Uniti per Unire”, volto al dialogo interreligioso e interculturale,  introducono l’iniziativa “Cristiani in moschea”: lanciata a seguito del precedente appello “Musulmani in chiesa”, del 31 luglio. Evento  che , alla fine d’un mese funestato in tutto il mondo dagli  attacchi terroristici ( da Istanbul a Dacca, da Nizza e Rouen alla Germania) ha visto la partecipazione di oltre 23 mila arabi e musulmani in Italia, recatisi in tante chiese italiane per pregare per le vittime del terrore insieme ai “fratelli cristiani”. Questo nuovo appello, “simmetrico” rispetto a quello per il 31 luglio scorso, si rivolge, chiaramente, non solo a moschee e singole persone (cittadini italiani e d’ origine straniera, arabi, laici e praticanti islamici, cristiani e di tutte le altre religioni), ma anche ad istituzioni, ambasciate, comunità e associazioni arabe, musulmane e d’ origine straniera, organizzazioni non governative, partiti, sindacati e associazioni italiani, Università e mass-media (per aderire, scrivere a: unitiperunire@hotmail.com  euf.stampalasvolta@libero.it).
“Ora è il turno delle moschee”,  dichiara Aodi. “Vogliamo abbattere il muro della paura con la forza del dialogo. Seguendo questa linea, vogliamo condividere la festività dell’Eid con tutti quanti si uniranno al nostro appello. Perché – come abbiamo già dimostrato  – la voce della conoscenza, della cultura, dell’istruzione “senza confini” e della “buona informazione” é più forte di quella dell’ignoranza e della strumentalizzazione; la voce del dialogo è più forte di quella della paura; la volontà di costruire un futuro di pace  deve superare la volontà di chi costruisce muri di fobie e di pregiudizi, di chi dissemina terrore e morte in  nome della religione”. (Futuro Quotidiano)