Le Commissioni permanenti riunite V (Bilancio, Tesoro e programmazione) e VI (Finanze) della Camera dei Deputati stanno esaminando il ddl n. 3653 di “Conversione in legge del decreto-legge 21 giugno 2022, n. 73, recante misure urgenti in materia di semplificazioni fiscali e di rilascio del nulla osta al lavoro, Tesoreria dello Stato e ulteriori disposizioni finanziarie e sociali”. Il provvedimento prevede al Titolo III alcune disposizioni riguardanti gli stranieri che risultano presenti in Italia al 1° maggio; questi potranno essere subito assunti una volta ricevuto il nulla osta dal datore di lavoro che ne ha fatto richiesta, senza attendere il visto d’ingresso, seppur nel rispetto dei limiti quantitativi previsti dal decreto Flussi. La previsione è finalizzata ad accelerare le procedure per l’assunzione. I controlli e le verifiche per il nulla osta potranno essere effettuati anche dopo l’inizio dell’attività lavorativa e l’eventuale esito negativo della verifica comporta la risoluzione del rapporto di lavoro.
Le modifiche si applicano esclusivamente: al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 21 dicembre 2021 (cd. Decreto flussi 2021) e a un successivo decreto per l’anno 2022, di prossima adozione, che viene così annunciato ufficialmente, dopo le anticipazioni da parte del presidente del Consiglio e del Ministro del lavoro.
Sono esclusi dalla possibilità di essere ammessi alle procedure semplificate coloro:
• nei cui confronti sia stato emesso un provvedimento di espulsione;
• che risultino segnalati ai fini della non ammissione nel territorio dello Stato;
• che risultino condannati per uno dei reati previsti dall’articolo 380 del codice di procedura penale o per i delitti contro la libertà personale ovvero per i reati inerenti agli stupefacenti, il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina o per reati diretti al reclutamento di persone da destinare alla prostituzione o allo sfruttamento della prostituzione o di minori;
• che siano considerati una minaccia per l’ordine pubblico o la sicurezza dello Stato.
Per le annualità 2021 e 2022 la verifica di alcuni requisiti è affidata ai professionisti e alle organizzazioni dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale alle quali il datore di lavoro aderisce.
Alessandro Pertici