“Esprimo turbamento e preoccupazione per quanto accaduto nel Centro di permanenza per il rimpatrio di Ponte Galeria a Roma. La morte drammatica di un giovane, la rivolta delle persone ristrette, il ferimento del personale pongono domande improrogabili sulle condizioni di vita e di lavoro all’interno della struttura. Auspico che le autorità responsabili diano risposte risolute e urgenti per tutelare la dignità delle persone che la tradizione civile del nostro Paese deve garantire”. È quanto dice in una nota il vescovo mons. Gianrico Ruzza, in merito ai fatti accaduti nel Centro di permanenza per il rimpatrio di Ponte Galeria a Roma ieri. Un giovane guineano di 22 anni si è suicidato e sono scoppiati tafferugli nel Centro di permanenza per il rimpatrio.