(30 settembre 2014) - Sono quasi 40.000 i migranti morti dal 2000, secondo le stime del rapporto Fatal Journeys: Tracking Lives lost during Migration presentato
dallOim (Organizzazione internazionale per le migrazioni) ieri a Ginevra.
Il lavoro di ricerca cha ha portato alla pubblicazione di Fatal Journeys - rapporto di circa 200 pagine - è cominciato con la tragedia dellottobre del 2013 quando più di 400 migranti morirono nei due naufragi vicino allisola di Lampedusa. Lo studio, effettuato nellambito del progetto dellOim Missing Migrants Project, mostra come lEuropa sia la destinazione più pericolosa al mondo per i migranti irregolari: dal 2000 sono oltre 22.000 i migranti che hanno perso la vita durante i pericolosi viaggi attraverso il mar Mediterraneo. E dallinizio del 2014 sono 3.072 i migranti morti nel mar Mediterraneo . I dati riportati in Fatal Journeys riferiscono come il bilancio delle vittime in Europa sia salito a quasi 4.000 decessi dallinizio del 2013.
La ricerca dellOim riporta anche che dal 2000 sono avvenuti quasi 6.000 decessi lungo il confine tra Stati Uniti e Messico e che altri 3.000 decessi sono stati registrati in altre aree come Africa Sub-Sahariana e nelle acque dellOceano Indiano.
Si ritiene tuttavia spiegano dallOim - che il numero reale delle vittime sia superiore rispetto a quanto si sia riuscito a indicare in Fatal Journeys. Ci sono poche statistiche dettagliate a disposizione, poiché la raccolta di dati sui decessi dei migranti non è stata finora considerata una priorità dai Governi.
LOim ritiene anche che la pubblicazione di Fatal Journeys contribuirà a gettare luce su quella che può essere considerata unepidemia crescente di crimini contro i migranti. Per lOim è un buon punto di partenza per poter cominciare a comprendere in modo più accurato ciò che accade alle vittime. Le informazioni che verranno raccolte potrebbero inoltre essere utili alle autorità per a identificare e perseguire i responsabili di questi crimini.
lOim rivolge ai Governi di tutto il mondo un appello : Il nostro messaggio è chiaro: tanti migranti stanno morendo - afferma il direttore generale William Lacy Swing . E arrivato il momento di fare di più che contare il numero delle vittime. E tempo di fare fronte comune affinché i migranti in gravi difficoltà non debbano subire violenze.