Un luogo di educazione, cultura, catechesi, dialogo, voluto 60 anni fa da laici cristiani impegnati nella costruzione della “casa comune europea”: una storia che si rinnova e che guarda al futuro. È stato inaugurato, nei giorni scorsi a Bruxelles il rinnovato Foyer Catholique Européen, nel cuore del quartiere europeo della capitale belga. L’antico edificio, in Rue du Cornet al numero 51, è stato completamente ristrutturato, compresa la cappella oggi arricchita da un gigantesco mosaico dell’artista italiano Andrea Mastrovito raffigurante lo Spirito Santo.
Il presidente del Consiglio di amministrazione, Lorenzo Mannelli, ha fatto gli onori di casa ripercorrendo la storia del Foyer, che nel corso del tempo ha cambiato quattro sedi ma ha mantenuto la vocazione originaria, tra la pastorale, la promozione culturale e l’ecumenismo. Lo stesso Mannelli ha quindi indicato alcune linee di sviluppo dell’attività del Foyer. All’inaugurazione erano presenti la regina madre, Paola Ruffo di Calabria; il vescovo ausiliare di Bruxelles-Malines, mons. Jean Kockerols; il vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi; mons Hrvoje Skrlec in rappresentanza della nunziatura presso l’Unione europea; la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno; il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo; numerosi esponenti del mondo religioso e istituzionale belga e comunitario.
Don Claudio Visconti, responsabile Migrantes della comunità italiana cattolica a Bruxelles – anima del progetto e della nuova vita del Foyer –, è intervenuto per illustrarne le prossime finalità religiose e spirituali. Andrea Mastrovito – che da anni vive e opera a New York – ha invece spiegato il senso dell’opera che arricchisce la cappella, realizzata con materiali ligneo e inserti di pagine della Bibbia. Infine mons. Kockerols ha benedetto, dopo un momento di preghiera, il Foyer, le persone che vi operano e le sue prossime attività.
(foto SIR/Marco Calvarese)