(11 giugno 2015) - Sono almeno 168 milioni i bambini e gli adolescenti nel mondo costretti a lavorare, di cui 85 milioni in lavori altamente rischiosi. Lagricoltura il settore con la più alta presenza di minori 98 milioni ma bambini e adolescenti sono coinvolti anche in attività domestiche, nel lavoro in miniera o nelle fabbriche, spesso in condizioni di estremo pericolo e sfruttamento. LAfrica sub sahariana larea del mondo con massima incidenza di minori al lavoro. E il lavoro minorile è presente anche in Italia e riguarda almeno 340.000 minori sotto i 16 anni, di cui 28.000 coinvolti in attività molto pericolose per la loro sicurezza, salute e ai limiti dello sfruttamento. Per questo è urgente ladozione di un piano nazionale sul lavoro minorile e di contrasto e prevenzione dello sfruttamento lavorativo di bambini e adolescenti nel nostro paese. Lo chiedono Save the Children e ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro), in vista della Giornata Mondiale contro il Lavoro Minorile (domani 12 giugno).
Alla vigilia di un anniversario ufficiale ci ritroviamo a constatare una mancanza di attenzione al lavoro minorile nel nostro paese, sia in termini di monitoraggio del fenomeno che di azioni specifiche per prevenire e contrastare il lavoro illegale e in particolare le peggiori forme di lavoro minorile, nonostante si tratti di un problema presente e che rischia di peggiorare, anche a causa della crisi economica, dichiara Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa Save the Children, lOrganizzazione dedicata dal 1919 a salvare i bambini e tutelarne i diritti.
Come emerge dal Rapporto mondiale sul lavoro minorile 2015 dell'Ilo che è stato diffuso ieri, un bambino costretto a lavorare prima del tempo, avrà il doppio delle difficoltà dei suoi coetanei ad accedere ad un lavoro dignitoso in età più adulta e correrà molti più rischi di rimanere ai margini della società, in condizioni di sfruttamento. E cruciale assicurare ai minori una istruzione di qualità almeno fino alletà minima di accesso al mercato del lavoro per garantire lacquisizione delle conoscenze base e delle competenze adeguate alle necessità del mercato del lavoro. Dobbiamo impedire che il lavoro minorile comprometta il presente e il futuro dei bambini e agire perché ciò non accada, sia nei paesi in via di sviluppo che nei paesi più benestanti, Italia inclusa, commenta Furio Rosati, dellILO e Direttore del Programma di ricerca ILO-UNICEF-Banca Mondiale Understanding Childrens Work (UCW) - che aggiunge: "Non affrontare il problema del lavoro minorile e di un precoce ingresso sul mercato del lavoro, renderà estremamente difficile affrontare l emergenza dell occupazione giovanile. Per questo lILO auspica che nellambito del Piano nazionale garanzia giovani, si presti la necessaria attenzione al fenomeno dellingresso precoce sul mercato del lavoro e dello sfruttamento dei minori.
Secondo la ricerca Game Over di Save the Children, il 7% dei minori nella fascia di età 7-15 anni in Italia è coinvolta nel lavoro minorile.
Più di 2 minori su 3 (fra 14 e 15 anni) sono maschi e circa il 7% è un mi nore straniero.
L11% degli adolesc enti che lavorano pari a circa 28.000 sono coinvolti nelle forme peggiori di lavoro minorile, con orari notturni o con un impegno continuativo, con il rischio reale di compromettere gli studi, di non avere neanche un spazio minimo per il gioco e il divertimento o per il necessario riposo. Lavorano perlopiù in attività di famiglia (44,9%) mentre per ciò che riguarda i minori impiegati allesterno del circuito familiare, i settori principali sono quello della ristorazione (43%), dellartigianato (20%) e del lavoro in campagna (20%). E sono stati coinvolti in sfruttamento lavorativo anche molto pesante la gran parte di minori nel circuito della giustizia minorile, come emerge da unulteriore indagine di Save the Children (4).
Il picco di lavoro minorile si registra fra gli adolescenti, in quelletà di passaggio dalla scuola medi a alla superiore, che vede in Italia uno dei tassi di dispersione scolastica più elevati dEuropa e pari al 18,2%, spiega Raffaela Milano. Bisogna intervenire per spezzare il circuito perverso fra dissafezione scolastica e lavoro minorile, rafforzando i progetti contro la dispersione scolastica, gli interventi di sostegno formativo per i ragazzi che hanno prematuramente abbandonato gli studi e favorendo una maggiore continuità fra scuola e lavoro attraverso percorsi protetti di inserimento lavorativo. Un lavoro dignitoso, a differenza di quello illegale e sfruttato, può essere uno strumento virtuoso per favorire lo sviluppo della personalità del minore, la sua responsabilizzazione e le capacità relazionali ed è quindi cruciale finanziare e potenziare questi percorsi, precisa Raffaela Milano.
LE RICHIESTE DI ILO E SAVE THE CHILDREN AL GOVERNO
Insieme a Save the C hildren chiediamo al Governo italiano ladozione con ur genza di un piano dazione nazionale sul lavoro minorile, che preveda da un lato la creazione di un sistema di monitoraggio regolare del fenomeno e dallaltro le azioni da svolgere per intervenire efficacemente sulla prevenzione e sul contrasto del lavoro illegale, e in particolare delle peggiori forme di lavoro minorile, come previsto dallart.6 della Convenzione sulle peggiori forme di lavoro minorile (182) ratificata dallItalia. Chiediamo inoltre listituzione di un tavolo di dialogo sul lavoro minorile con le parti sociali e le organizzazioni non governative, conclude Furio Rosati dell ILO. (fonte ILO)
Comunicato stampa ILO