ANDRIA – “Verso un noi sempre più grande”. È questo l’auspicio racchiuso nel messaggio del Papa per la 107ma Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato che si celebrerà Domenica 26 settembre 2021. Nella Lettera Enciclica Fratelli il Santo Padre ha espresso una preoccupazione e un desiderio: «Passata la crisi sanitaria, la peggiore reazione sarebbe quella di cadere ancora di più in un febbrile consumismo e in nuove forme di auto-protezione egoistica. Voglia il Cielo che alla fine non ci siano più “gli altri”, ma solo un “noi”».
È, questa, l’indicazione di un chiaro orizzonte per il nostro comune cammino nel mondo, lo stesso presente nel progetto creativo di Dio che ci ha creati a sua immagine. E quando, a causa della sua disobbedienza, l’essere umano si è allontanato da Dio, questi, nella sua misericordia, ha voluto offrire un cammino di riconciliazione inclusivo che racchiude tutta la “famiglia umana”, tutti i popoli: «Ecco la tenda di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro ed essi saranno suoi popoli ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio» (Ap 21,3). La storia della salvezza parla quindi di un “noi” iniziale ed un “noi” finale con al centro il mistero di Cristo, morto e risorto per noi.
Il tempo che viviamo oggi, però, ci mostra che il disegno creativo voluto da Dio è ferito, incompiuto, soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria. L’individualismo politico e culturale finisce per annientare gli ultimi (stranieri, migranti, emarginati), relegati alle periferie del nostro cuore.
La 107esima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato sia, così come espresso da Papa Francesco, un’occasione unica per lanciare un duplice appello a camminare insieme verso un noi sempre più grande, che veda nell’incontro con la diversità degli stranieri, dei migranti, dei rifugiati e nel dialogo interculturale che ne può fluire un’occasione di crescita sia come Chiesa che come uomini e donne «membri dell’unica Chiesa, abitante nell’unica casa, componente dell’unica famiglia».
Oggi abbiamo il dovere di accogliere chi fugge dalla furia estremista talebana e da tutti coloro che nei Paesi emarginati fuggono in cerca di un futuro di serenità e di pace. E non parlo solo delle donne e dei bambini perché sarebbe fuorviante. Ogni donna e bambino profugo ha un fratello, un padre, un marito, un figlio, ovvero uomini che non possono essere da loro separati.
Sono migranti e rifugiati, sfollati e vittime di tratta, ai quali il Signore vuole sia manifestato il suo amore e annunciata la sua salvezza per il tramite nostro. «I flussi migratori contemporanei costituiscono una nuova “frontiera” missionaria, un’occasione privilegiata di annunciare Gesù Cristo e il suo Vangelo senza muoversi dal proprio ambiente di testimoniare concretamente la fede cristiana nella carità e nel profondo rispetto per altre espressioni religiose».
Le diverse relazioni interculturali arricchiscono il nostro cammino e ci conducono verso la pace e l’armonia di comunità. Le migrazioni dei nostri tempi ci danno una grande chance: superare le nostre paure per lasciarci arricchire dalla diversità del dono di ciascuno. Siamo figli e figlie della stessa terra che diventa la nostra casa.
Don Geremia Acri e i volontari
GLI EVENTI
Venerdì 24 settembre 2021
Ore 21:00 presso la Casa Accoglienza “S.M. Goretti” via Quarti, 11 – Andria.
“La Téranga”, cena multietnica e progetto di ristorazione sociale curato da operatori e ospiti della Comunità “Migrantesliberi”. Esposizione dei manufatti realizzati dalla nostra sartoria sociale (progetto sostenuto dall’8xmille della Chiesa Cattolica per il tramite della Fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale Italiana) e racconti di vita di alcuni minori stranieri non accompagnati e richiedenti protezione accolti dalla comunità.
Domenica 26 settembre 2021
Insieme con Papa Francesco celebriamo in tutte le parrocchie della Diocesi la 107esima Giornata Mondiale del Migrante e Rifugiato.
Lunedì 27 settembre 2021
Ore 18:30 incontro. A seguire celebrazione eucaristica alla presenza dei volontari presso Casa Accoglienza nella memoria di san Vincenzo de Paoli. Esposizione dei manufatti realizzati dalla nostra sartoria sociale e racconti di vita di alcuni minori stranieri non accompagnati e richiedenti protezione accolti dalla comunità.