FONDAZIONE MIGRANTES
ORGANISMO PASTORALE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

“Homo viator”

Il Santo Padre ha voluto dedicare la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2013 al tema “Migrazioni: pellegrinaggio di fede e di speranza”, in concomitanza con le celebrazioni del 50° anniversario dell’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II, mentre tutta la Chiesa è impegnata a vivere l’Anno della fede. Il tema di questa Giornata mi […]
13 Dicembre 2012
Il Santo Padre ha voluto dedicare la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2013 al tema “Migrazioni: pellegrinaggio di fede e di speranza”, in concomitanza con le celebrazioni del 50° anniversario dell’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II, mentre tutta la Chiesa è impegnata a vivere l’Anno della fede. Il tema di questa Giornata mi riporta alla memoria un sentiero di montagna, percorso l’estate scorsa, dove, ad un certo punto, sul muretto che delimitava la strada, lessi queste parole: “Homo viator, spe erectus”. “Homo viator”. L’uomo è un viandante. Questa condizione, che appartiene alla struttura stessa di esistere, è felicemente illustrata nella Bibbia dalla presenza di personaggi come Adamo, espulso dall’Eden; come Abramo, volontario pellegrino per obbedienza; come Mosè che ha fatto di Israele un popolo pellegrinante nel deserto del Sinai. Nella prima lettera di Pietro c’è una frase che definisce anche i cristiani come “stranieri e pellegrini”. Del resto non potrebbe essere diversamente se si pensa che Dio si è fatto anche lui pellegrino seguendo il suo popolo, e in Gesù, accompagna questo popolo lungo il percorso che si inoltra nella dimensione inesauribile del divino, rinnovando continuamente la consapevolezza che nessun luogo di questa terra può mai diventare la meta definitiva. Ma sentirsi viandanti è una condizione difficile da interpretare, a causa di nostalgie e difficoltà impreviste; ecco perché è importante anche la seconda parte della iscrizione citata all’inizio: “spe erectus”.