(05 Settembre 2013) - In Slovacchia, migliaia di alunne e alunni rom stanno iniziando un altro anno scolastico in classi e scuole separate e la continua mancanza dazione da parte del governo contro la segregazione di migliaia di bambini e un vergognoso e illegale affronto nei confronti della societa.
E quanto ha dichiarato oggi Amnesty International, presentando il rapporto Promesse non mantenute: la segregazione degli alunni rom continua, nel quale denuncia la continua e neanche riconosciuta assenza di iniziative per eliminare la duratura discriminazione dei rom nel sistema scolastico.
E giunto davvero il momento che le autorita slovacche pongano fine alla prassi discriminatoria della segregazione nel campo dellistruzione e riconoscano che hanno la responsabilita di garantire che tutti i bambini e le bambine abbiano uguale accesso a unistruzione di qualita ha dichiarato Jezerca Tigani, vicedirettrice del Programma Europa e Asia Centrale di Amnesty International.
Secondo una ricerca del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, circa il 43 per cento dei rom iscritti alle scuole ordinarie e stato posto in classi etnicamente segregate. In assenza di una riforma complessiva del sistema, il governo slovacco sta tollerando una discriminazione illegale basata sulletnia nel campo dellistruzione.
Il 30 ottobre 2012 il tribunale regionale di Presov, nella Slovacchia orientale, aveva dato alla comunita rom un segnale di speranza, stabilendo che linserimento di alunni rom in classi separate di una scuola elementare del villaggio di Sarisske Michalany violava lAtto antidiscriminazione ed era contrario alla dignita umana. Il tribunale aveva ordinato alla scuola di modificare la prassi per linizio dellanno scolastico 2013-14.
Questo caso ha messo in evidenza quanto le singole scuole e le autorita locali non siano consapevoli di cosa costituisca discriminazione e segregazione. Ha inoltre posto in luce la mancanza di fondi aggiuntivi per garantire unistruzione uguale e inclusiva a beneficio dellintera popolazione scolastica.
Le autorita nazionali devono assistere la scuola di Sarisske Michalany con direttive chiare e coi fondi extra, necessari per rispettare la sentenza. In questo modo, incoraggeranno altre scuole a spezzare il circolo della segregazione per motivi etnici e invieranno al resto della societa il segnale che la segregazione etnica non sara tollerata ha commentato Tigani. Spetta al governo slovacco dare attuazione al diritto di accedere allistruzione senza discriminazione, attraverso una riforma complessiva e forme di assistenza mirata allinterno del sistema educativo.
La diffusa e continua segregazione dei bambini e delle bambine rom nelle scuole della Slovacchia ha implicazioni piu ampie, poiche mediante essa le autorita slovacche stanno anche violando il diritto internazionale dei diritti umani e la legislazione antidiscriminazione dellUnione europea. La Commissione europea ha la responsabilita, lobbligo e gli strumenti per assicurare che gli stati membri rispettino le norme dellUnione europea, anche attraverso procedure dinfrazione.
E ora che la Commissione europea assuma una posizione piu incisiva e agisca direttamente verso quei paesi, come la Slovacchia, i cui governi non fermano una segregazione diffusa e sistematica che non ha alcun posto nellEuropa del XXI secolo e che contraddice completamente le leggi dellUnione europea e i principi del rispetto dei diritti umani e delle liberta fondamentali su cui lUnione europea e orgogliosa di essere stata fondata ha concluso Tigani.
FINE DEL COMUNICATO
Roma, 4 settembre 2013
Il rapporto Promesse non mantenute: la segregazione degli alunni rom continua e disponibile in lingua inglese allindirizzo:http://www.amnesty.it/Slovacchia-rapporto-diritti-violati-alunni-rom e presso lUfficio Stampa di Amnesty International Italia.
Per interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio Stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348 6974361, e-mail press@amnesty.it