FONDAZIONE MIGRANTES
ORGANISMO PASTORALE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Indagini familiari e rimpatrio assistito minori stranieri non accompagnati

(30 ottobre 2013) - Progetto finanziato con il Fondo nazionale per le politiche sociali - anno 2013, per realizzazione indagini familiari e rimpatrio assistito dei minori stranieri non accompagnati presenti in Italia
30 Ottobre 2013
(30 ottobre 2013) - Avviso n. 4/2013 - Procedura aperta per il finanziamento di un progetto riguardante la realizzazione delle indagini familiari e l’organizzazione del rimpatrio assistito dei minori stranieri non accompagnati presenti sul territorio dello Stato italiano, finanziato con il Fondo nazionale per le politiche sociali - anno 2013.
 
L’ordinamento giuridico italiano ha ratificato e reso esecutivo con L. 27 maggio 1991, n. 176, la Convenzione sui diritti del fanciullo, stipulata a New York il 20 novembre 1989. L’art. 33 del D.L.vo 25.7.1998, n. 286, e successive modificazioni ed integrazioni, ha istituito il Comitato per i minori stranieri, al fine di vigilare sulle modalità di soggiorno dei minori stranieri temporaneamente ammessi sul territorio dello Stato e di coordinare le attività delle amministrazioni interessate. I compiti del Comitato, relativi ai minori stranieri non accompagnati presenti nel territorio dello Stato italiano e ai minori stranieri accolti temporaneamente in Italia, sono stati specificamente regolamentati nel successivo D.P.C.M. 5.12.1999, n. 535.
A seguito dell’entrata in vigore dell’art. 12, comma 20 del D.L. n. 95/2012, convertito con modificazioni nella L. n. 135/2012, il Comitato per i minori stranieri ha cessato le proprie funzioni e le attività da esso svolte sono state trasferite alla Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
La consistente presenza (attualmente stimabile in circa 6.200 unità) di minori stranieri non accompagnati sul territorio italiano rappresenta un aspetto specifico del fenomeno migratorio. Nell’ultimo decennio, infatti, la situazione dei flussi migratori si è modificata e l’Italia è diventata un Paese d’immigrazione anche per i minori non accompagnati. In particolare è stato registrato un aumento significativo della presenza di minori provenienti da Bangladesh, Egitto, Albania e Somalia.
Molti di questi minori sbarcano sulle coste meridionali del Paese privi di documenti di riconoscimento. Una parte di essi fa perdere le proprie tracce dopo una breve sosta nelle strutture di accoglienza.
La presenza dei minori stranieri non accompagnati in Italia comporta sicuramente la modulazione e la conseguente individuazione di interventi idonei a dare una risposta alle mutazioni di caratteristiche del fenomeno. Si evidenzia altresì come la ricerca della famiglia d’origine del minore sia un elemento chiave del principio dell’unità familiare e tra le soluzioni durature si annovera il rimpatrio nel Paese d’origine, con priorità al rimpatrio volontario.  Le indagini familiari, così come declinate dalla normativa vigente e in considerazione dell’esperienza maturata dalla Direzione Generale, si configurano quale strumento utile alla definizione dei percorsi di integrazione dei minori in Italia o di reintegrazione nei Paesi di origine.
Con il presente Avviso si intende favorire l’organizzazione di indagini familiari, volte a promuovere l’individuazione dei familiari dei minori stranieri non accompagnati, anche nel Paese d’origine del minore medesimo ovvero in Paesi terzi. Si vuole inoltre favorire l’organizzazione del rimpatrio assistito e la realizzazione di micro-progetti ed attività di assistenza nei Paesi d’origine del minore, finalizzati al reinserimento familiare, sociale e lavorativo del minore medesimo, anche attraverso attività di informazione e sensibilizzazione, nell’ottica del rafforzamento degli interventi in rete.
Il presente Avviso disciplina, pertanto, la definizione dei contenuti delle proposte progettuali, dei criteri di selezione e valutazione delle stesse, le modalità di assegnazione ed erogazione del contributo, le procedure di avvio, attuazione e rendicontazione dell’intervento finanziato.
Le attività potranno essere poste in essere in qualsiasi Paese terzo. Il beneficiario del finanziamento si obbliga a mettere a disposizione nei Paesi di origine dei minori adeguate strutture organizzative e logistiche funzionali all’espletamento delle attività di indagini familiari e alla realizzazione dei progetti di reinserimento del minore rimpatriato.
Sono destinatari delle attività previste dal presente Avviso i minori stranieri non accompagnati presenti sul territorio dello Stato italiano: ai sensi dell’art. 1, comma 2, del D.P.C.M. 535/1999, sono da intendersi come tali “i minorenni non aventi cittadinanza italiana o di altri Stati dell’Unione europea che, non avendo presentato domanda di asilo, si trovano per qualsiasi causa nel territorio dello Stato privi di assistenza e rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti per essi legalmente responsabili in base alle leggi vigenti nell’ordinamento italiano”.
Le risorse destinate al finanziamento delle azioni progettuali di cui al presente Avviso ammontano a complessivi € 900.000,00 (novecentomilaeuro/00), a valere sulle risorse assegnate, per l’anno finanziario 2013, al capitolo 3783 “Fondo nazionale per le politiche migratorie” dello stato di previsione della spesa del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, a seguito del provvedimento di riparto del Fondo nazionale per le politiche sociali - anno 2013.
Per la presentazione della proposta progettuale dovrà essere utilizzata, a pena di esclusione, la seguente modulistica allegata al presente Avviso e disponibile sul sito istituzionale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, www.lavoro.gov.it:
– Modello A (Domanda di ammissione al finanziamento);
– Modello A1 (Dichiarazione di partecipazione al partenariato);
– Modello B (Dichiarazioni sostitutive ex artt. 46 e 47 del D.P.R. n. 445/2000);
– Modello C (Scheda anagrafica del soggetto proponente e degli eventuali partner);
– Modello D (Scheda di progetto);
– Modello E(Piano finanziario).
La documentazione suindicata, da prodursi in duplice copia, dovrà pervenire, pena l’esclusione, in una busta chiusa, controfirmata sui lembi di chiusura, recante all’esterno:
– intestazione del mittente (nel caso di partenariato, comprensiva dell’elencazione di tutti i componenti), completa di recapito postale ed e-mail;
– l’indicazione del destinatario comprensiva dell’indirizzo;
– la dicitura: “NON APRIRE – FPM 2013 - Avviso n. 4/2013- Indagini familiari”.
I progetti dovranno essere trasmessi a mano, ovvero tramite raccomandata con avviso di ricevimento, oppure a mezzo corriere e pervenire, a pena di esclusione, entro e non oltre il termine perentorio indicato al seguente indirizzo: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione, Divisione I - Via Fornovo 8 - 00192 ROMA - Pal. C, IV piano, stanza n. 404