Questo amore nel fenomeno migratorio anzitutto scuote le coscienze, non può lasciare nell’indifferenza, l’indifferenza che diventa complicità nel dramma di chi fugge dalla morte, dalla miseria, dalla guerra, e concretamente porta a cercare, scoprire, inventare vie nuove di misericordia corporale e spirituale, sulla scia continuativa del Giubileo del 2000, in cui Papa Giovanni Paolo II aveva parlato di “fantasia della carità”.