(2 dicembre 2015) - Migliaia di profughi oggi sono alle nostre porte. Essi scappano in grande numero dalla la guerra, dalla violenza, dai pericoli e situazioni senza speranza in grande numero. Arrivano, in Europa e in Belgio, per protezione, asilo e una vita migliore. Perché qui, c'è pace e benessere, anche se non è il paradiso. Oggi, queste centinaia di migliaia di profughi si aggiungono ad altri migranti che apparentemente pare abbiano lasciato i loro paesi per altri motivi: la fame, la mancanza di sviluppo economico e di vita dignitosa. Tutto questo lo troviamo giornalmente sui media. Siamo testimoni di fronte a simili situazioni e non possiamo chiudere gli occhi. Vediamo persone che affollano il Mediterraneo verso l'Italia, Malta, Spagna, Grecia, nei Balcani, in rotta verso il Nord. Vediamo colonne di persone a piedi, sulle strade, in treni affollati, pullman e automobili. Spesso vediamo molto chiaramente le cause di queste tragedie, come le zone di conflitto in Siria, Iraq, Afghanistan, Sudan, Eritrea, le fanatiche persecuzioni in Africa, nel Vicino e Medio Oriente e in Europa dell'Est. Altrove nel mondo, le persone stanno fuggendo da inondazioni, siccità, pulizia etnica, e poteri politici dislocati.
Siamo testimoni di una problematica immigrazione 'forzata su scala mondiale. I cambiamenti climatici danno origine a migrazioni di animali e vegetali che non sempre possono adattarsi, e questo a sua volta intacca le risorse produttive dei più poveri, i quali pure si vedono obbligati a migrare con grande incertezza sul futuro della loro vita e dei loro figli. E tragico laumento dei migranti che fuggono la miseria aggravata dal degrado ambientale(Papa Francesco, Enciclica Laudato si', n ° 25). Molto spesso, i confini sono aperti più facilmente per i capitali, per l'industria, per il commercio, per l'arte, per la scienza, per la tecnologia, piuttosto che per le persone in difficoltà. (Dichiarazione, ottobre 2015)