FONDAZIONE MIGRANTES
ORGANISMO PASTORALE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

“La vita degli animali dei circhi è alienazione, noia, terrore”

Roma, 27 marzo 2014 - Ancora un blitz di Centopercentoanimalisti. Nella notte tra il 26 e 27 marzo, militanti dell'organizzazione hanno affisso, su una delle porte d'entrata del Santuario della Madonne delle Grazie a Pordenone, un manifesto di liberazione animale e uno striscione diretto a frate Andrea. Il perché di questa azione dimostrativa sta nella convinzione, più volte espressa dal sacerdote, che gli animali del circo stiano bene, siano amati e curati.
28 Marzo 2014

Roma, 27 marzo 2014 - Ancora un blitz di Centopercentoanimalisti. Nella notte tra il 26 e 27 marzo, militanti dell'organizzazione hanno affisso, su una delle porte d'entrata del Santuario della Madonne delle Grazie a Pordenone, un manifesto di liberazione animale e uno striscione diretto a frate Andrea. Il perché di questa azione dimostrativa sta nella convinzione, più volte espressa dal sacerdote, che gli animali del circo stiano bene, siano amati e curati. Cosa che, contestano i militanti di Centopercentoanimalisti, non è assolutamente vera. Di qui il consiglio al frate di rispolverare i dieci comandamenti per ripassarli. L'ottavo, infatti, ricorda agli uomini di non fare falsa testimonianza. Le esternazioni di "padre" Andrea del santuario della Madonna delle Grazie di Pordenone riguardo al circo (con Animali), sono di un'ingenuità stupefacente. Secondo il religioso, gli Animali nei circhi sono trattati bene: "Animali amati, coccolati, curati", dice. Questo in base alla sua esperienza: l'aver partecipato con un gruppo di fedeli a uno spettacolo del Circo Orfei attendato a Pordenone, partecipazione consentita dai biglietti omaggio>, riporta una nota di Centopercentoanimalisti. Spiegheremo al buon frate alcune cose - annuncia l'associazione - gli Animali detenuti nei circhi passano tutta la vita in un ambiente completamente diverso da quello che sarebbe il loro naturale. Vengono tenuti in gabbie piccole e legati alla catena, e già la galera a vita è il peggior trattamento. Sono sottoposti a viaggi massacranti, in condizioni climatiche che non sono le loro. L'addestramento avviene spesso mediante violenza: per fame, percosse, ganci, scosse elettriche. Sono costretti ad apprendere esercizi contrari alle loro caratteristiche fisiche ed etologiche. Infine devono esibirsi tra luci accecanti, grida e musiche assordanti>, sottolinea Centopercentoanimalisti. La vita di un Animale del circo è alienazione, noia, terrore. Certo, non viene fatto mancare il nutrimento o le cure veterinarie, ma non certo per amore: il circense salvaguarda il suo capitale e il suo strumento di lavoro. In alcuni circhi sono trattati meglio, in altri peggio: ma la sostanza è la stessa. Noi non siamo contro il circo in sé: nel circo lavorano artisti che arrivano a prestazioni eccellenti con anni di studio e sacrificio: acrobati, clown, giocolieri. Noi siamo contro l'uso e lo sfruttamento di Animali. Un circo di soli artisti, senza Animali, sarebbe una bella cosa. Inoltre i circhi con Animali sopravvivono grazie alle sovvenzioni dello Stato: soldi tolti dalle tasche dei contribuenti, anche di chi è contrario al circo>, prosegue la nota dell'associazione. Per tutti questi motivi Centopercentoanimalisti conclude: animali@quotidiano.net