FONDAZIONE MIGRANTES
ORGANISMO PASTORALE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

L'approdo che non c'è. Proteggiamo i rifugiati più delle frontiere

(17 giugno 2015) - Anche in Italia si sente il bisogno di uno sforzo ulteriore per fare fronte alle sfide complesse del nostro tempo, con uno sguardo capace di sollevarsi dalla logica dell’emergenza. Resta urgente un sistema di accoglienza adeguato, diffuso, proporzionato ai bisogni reali di chi arriva per chiedere protezione
17 Giugno 2015
(17 giugno 2015) - Il Centro Astalli, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, 20 giugno 2015, ha organizzato, a Roma, il 16 giugno alle ore 18,00 in collaborazione con la Pontificia Università Gregoriana, l’incontro dal titolo ‘L’approdo che non c’è. Proteggiamo i rifugiati più delle frontiere’, un colloquio sulle migrazioni tra il Prof. Stefano Rodotà, Costituzionalista e il Mons. Gian Carlo Perego, Direttore generale della Fondazione Migrantes. Durante l'incontro sono intervenuti anche Padre Camillo Ripamonti sj, Presidente del Centro Astalli e Giorgio Zanchini, Rai – Radio Anch’io.
C’è voluta l’ennesima strage, quella del 19 aprile con quasi mille morti, per riuscire a scuotere politici e istituzioni europee, fino alla formulazione di una nuova agenda europea sulle migrazioni che, tuttavia, man mano che l’onda emotiva si attenua, mostra i suoi evidenti limiti. Tutta da affrontare la questione più importante: come far arrivare i richiedenti asilo in Europa, in sicurezza, evitando i viaggi della morte. Molte proposte fantasiose sono state formulate nell’ottica di combattere i trafficanti: si è parlato di affondare, bombardare, respingere. Chi conosce la disperazione delle persone in viaggio, la loro determinazione nel cercare un approdo sicuro, sa bene che niente li fermerà. Se chiudiamo delle rotte, loro saranno costretti a viaggi con percorsi diversi e magari più pericolosi. L’unica maniera per combattere i trafficanti è proporre alternative legali, che i profughi possano incontrare e a cui possano accedere ad un certo punto del loro viaggio, prima di arrivare in Europa. Nel frattempo l’emergenza umanitaria continua. I viaggi proseguono e la triste lista dei naufragi si allunga. (Camillo Ripamonti)