FONDAZIONE MIGRANTES
ORGANISMO PASTORALE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Le famiglie di fronte alle sfide dell'immigrazione

(26 marzo 2014) - È proprio nella lettura dell’atteggiamento degli italiani verso l’immigrazione la novità più interessante del Rapporto CISF 2014, che ha raccolto per la prima volta le opinioni di 4.000 famiglie italiane, descrivendo i diversi atteggiamenti, le paure e le rappresentazioni del fenomeno migratorio
26 Marzo 2014

(26 marzo 2014) - Il Rapporto CISF  (Centro Internazionale Studi Famiglia) conferma un dato ben conosciuto da tutti gli operatori del settore, cioè la crescente importanza della dimensione familiare delle migrazioni, soprattutto attraverso il meccanismo dei ricongiungimenti familiari. Ciò evidenzia un crescente radicamento dei migranti, e anche una maggiore facilità di integrazione sociale dato che le famiglie sono più orientate alla stabilità, all’inserimento sociale. 
È proprio nella lettura dell’atteggiamento degli italiani verso l’immigrazione la novità più interessante del Rapporto CISF 2014, che ha raccolto per la prima volta le opinioni di 4.000 famiglie italiane, descrivendo i diversi atteggiamenti, le paure e le rappresentazioni del fenomeno migratorio. Si possono così incontrare pregiudizi e resistenze, ma anche inaspettate capacità di relazione positiva e di accoglienza, a partire dalla viva voce delle famiglie stesse. In particolare si nota che i giudizi negativi, i pregiudizi e le paure verso gli “stranieri” sono nella stragrande maggioranza dei casi determinati dall’impatto dei mass media, mentre tutte le volte che le persone si incontrano davvero, faccia a faccia, la diffidenza e la paura non scompaiono del tutto, ma diminuiscono in modo significativo, e si innescano meccanismi di fiducia reciproca, di sostegno, di relazionalità. In questo senso la presenza dei bambini figli di immigrati nel sistema scolastico si conferma una grande opportunità di integrazione per i minori e per le loro famiglie, pur nelle oggettive difficoltà che la scuola sperimenta. Proprio attraverso la scuola, con una oculata ed esplicita gestione delle sue potenzialità di facilitatore di integrazione per alunni e genitori, si potrebbero contenere i rischi di una possibile chiusura nei confronti delle famiglie immigrate.

 Proprio per questo diventa urgente risolvere in termini positivi la questione della cittadinanza ai minori nati in Italia da genitori stranieri, troppo a lungo rimasta intrappolata in una sterile contrapposizione ideologica tra rigidi difensori dello ius sanguinis e altrettanto rigidi cantori di uno ius soli senza vincoli o criteri. L’evocativa ipotesi  di uno ius culturae, capace di tenere insieme in modo equilibrato questi modelli ideali, ci pare una giusta prospettiva da perseguire, anche se va naturalmente riempita di precisi ed affidabili percorsi, valorizzando proprio la partecipazione alla scuola come tempo e veicolo di integrazione attorno a cui costruire percorsi tempestivi e agili di attribuzione della piena cittadinanza, ben prima della maggiore età, alle nuove generazioni, nate e vissute in Italia e per questo a pieno titolo cittadini del nostro Paese.