FONDAZIONE MIGRANTES
ORGANISMO PASTORALE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

L'Ente Nazionale Circhi querela la LAV

(11 marzo 2015) - L’Ente Nazionale Circhi (ENC) annuncia che il ricavato del risarcimento che sarà chiesto alla Lav andrà a favore delle strutture che in Italia si occupano di oncologia pediatrica
11 Marzo 2015

(11 marzo 2015) - Il cosiddetto “dossier Lav” sui fondi che il Governo avrebbe assegnato ai circhi contiene “menzogne talmente gravi e di abominevole abiettezza morale e intellettuale da costringerci ad adire per vie legali”. E’ quanto afferma Antonio Buccioni, Presidente dell’Ente Nazionale Circhi (ENC) in un una nota dopo la pubblicazione, da parte della Lega antivivisenzione  di un dossier nel quale si denuncia che i fondi del Governo per lo spettacolo siano finiti a imprese che maltrattano gli animali.  L’Enc annuncia “che il ricavato del risarcimento, che sarà chiesto alla Lav, andrà a favore delle strutture che in Italia si occupano di oncologia pediatrica”. La Lav – spiega Buccioni – “continua ad attribuire ai circhi contributi che invece riguardano tutto il settore dello spettacolo viaggiante, più eventi organizzati da enti locali e soggetti diversi, che nulla hanno a che vedere con le imprese circensi”.
Il contributo complessivo deliberato (ma quello assegnato risulta essere notevolmente inferiore) dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, relativo al Fus, è pubblico e si può consultare online, a differenza della provenienza delle montagne di denaro che finiscono alle organizzazioni animaliste, che quasi mai (ad eccezione di Enpa) pubblicano integralmente i loro bilanci sui siti di riferimento.
 A proposito dei circhi che sarebbero stati condannati per maltrattamento degli animali,  Lav “sa bene – spiega il Presidente dell’Enc -  che a partire dalle domande di contributo presentate entro il 2007, il ministero competente ha inserito - senza incontrare la seppur minima opposizione da parte dell’Enc – nella domanda relativa alla sezione che riguarda il possesso dei requisiti per accedere ai contributi stessi, la seguente dichiarazione: ‘Il soggetto non ha riportato condanne per i delitti di cui al titolo IX bis del Libro II del Codice Penale e non ha commesso ogni altra violazione di disposizioni normative statali e dell’Unione Europea in materia di protezione degli animali”.  Altra cosa, poi, è trovarsi “sotto inchiesta” dall’essere “definitivamente condannati”.