(26 luglio 2013) - Sono quasi un milione le persone di origine asiatiche che vivono in Italia. E ammonta a ben 4 miliardi di euro lanno il denaro che inviano nei loro Paesi dorigine, cifra che però registra un calo nel 2012. La presenza più forte è quella dei cinesi e dei filippini, mentre le regioni con il maggior numero di immigrati asiatici sono la Lombardia e il Lazio.
Questa la fotografia scattata dal dossier elaborato dal Centro Studi e Ricerche Idos e da MoneyGram, e contenuto nel primo numero della rivista Affari Sociali Internazionali - Nuova serie, dedicata a Limmigrazione asiatica in Italia.
LItalia è dunque tra gli Stati membri dellUnione europea con il maggior numero di presenze asiatiche: se agli inizi degli anni 90 gli immigrati asiatici erano appena 100mila, agli inizi del 2012 hanno raggiunto il numero di 942.443 (circa un quarto del totale dei soggiornanti non comunitari) con un incremento di circa nove volte nellarco di un ventennio. Nella graduatoria dei primi 20 Paesi non comunitari per numero di soggiornanti in Italia emerge dal dossier quelli asiatici sono sei: Cina, Filippine, India, Bangladesh, Sri Lanka e Pakistan. Cina e Filippine rappresentano, rispettivamente, il 29,5% e il 16,2% dei soggiornanti dellAsia; il 15,4% è originario dellIndia, l11,3% del Bangladesh, il 10,0% dello Sri Lanka e il 9,6% del Pakistan.
Le donne restano minoritarie tra i bangladesi (29,5%), i pakistani (32,5%) e gli indiani (36,6%), mentre esercitano un peso e un ruolo decisamente più forti tra i srilankesi (44,1%) e i cinesi (48,7%), per raggiungere la partecipazione massima tra i filippini (58%). Le regioni italiane in cui si sono insediate le collettività asiatiche più numerose sono la Lombardia, dove soggiornano in 274.650 (circa il 29,1% del totale), il Lazio, con 138.837 soggiornanti e una quota del 14,7% sul totale nazionale, seguite dallEmilia Romagna (106.628 e 11,3%), il Veneto (104.556 e 11,1%), la Toscana (88.061 e 9,3%) e la Campania (37.966 e 4,0%).
Nonostante il boom economico di questi ultimi anni si legge ancora nel dossier lAsia resta un continente di grandi povertà e diseguaglianze, da cui continuano a partire flussi di persone costrette ad affrontare migrazioni interne o internazionali, e verso cui ritornano i flussi di denaro inviati dagli stessi migranti: 260 miliardi di dollari hanno raggiunto lAsia nel 2012 da tutto il mondo e quasi 4 miliardi di euro sono stati inviati solo dallItalia.
DallItalia il principale paese di destinazione delle rimesse è la Cina (2,5 miliardi di euro nel 2011), seguita da Filippine (601 milioni di euro), Bangladesh (290) e India (206). Nellinsieme lAsia raccoglie oltre la metà dei flussi di rimesse in uscita dal nostro Paese (52% nel 2011). Dopo la generalizzata crescita degli ultimi anni, però - registra il Rapporto - uninversione di tendenza sembrerebbe contrassegnare il 2012, durante il quale tra i principali Paesi asiatici destinatari di rimesse dallItalia solo la Cina (+5,4% su base annua) e lo Sri Lanka (+23,3%) registrano ancora un aumento dei flussi, mentre tutti gli altri segnano decrementi più o meno intensi (fino al -39% delle Filippine).