FONDAZIONE MIGRANTES
ORGANISMO PASTORALE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

L'integrazione come forma di accoglienza

(16 marzo 2015) - A Catania conferenza di Mons. Perego sul tema:"Europa, immigrazione, solidarietà"
16 Marzo 2015
(16 marzo 2015) - «L’Europa è nata sulle migrazioni, anche italiane, che hanno permesso un incontro, uno scambio, un percorso di integrazione e di costruzione anche di una nuova unità economica, sociale, politica e culturale». Queste le parole di mons. Gian Carlo Perego, direttore della Fondazione Migrantes nell’ambito di una conferenza tenuta a Catania sul tema “Europa, immigrazione, solidarietà”. L’iniziativa è stata promossa dall’Ufficio diocesano per la Pastorale dei Problemi sociali e Lavoro, diretto da don Piero Sapienza. Un appuntamento che nel tempo di Quaresima si rinnova e che quest’anno ha avuto un relatore d’eccezione. Ad introdurre un tema di scottante attualità l’Arcivescovo di Catania, mons. Salvatore Gristina.
Un intervento, quello di mons. Perego,  che è andato direttamente al cuore dell’emergenza sbarchi, additata spesso come la causa principale di tutti i mali italiani. Eppure l’immigrazione ha rappresentato in questi anni un valore aggiunto per il nostro Paese e per l’Europa intera. Ad oggi, in Italia, ha sottolineato il direttore della Migrantes, la popolazione immigrata proveniente da 198 nazionalità diverse con 140 lingue, metà delle quali dalle zone europee e del mediterraneo, ha rappresentato un valore sociale ed economico. Una risorsa soprattutto in campo occupazionale, con 2 milioni di lavoratori stranieri che in questi anni hanno sopperito alla mancanza di manodopera specializzata. Molti dei quali, però, sono andati via dal Belpaese, complice la recente crisi economica, lasciando scoperti posti di lavoro che oggi stentano ad essere coperti anche da lavoratori italiani. Anche questo è il paradosso dell’immigrazione, che spinge a riflettere su tante cose, a cominciare dal rispetto dei diritti universali, che anche in ambito lavorativo andrebbero garantiti a tutti, italiani compresi.
Dall’analisi del fenomeno italiano a quello europeo il passo è stato breve, ma tuttavia più complesso. «Lo stesso Vecchio Continente non potrebbe pensare alla sua crescita economica senza il contributo dei migranti – ha sottolineato mons. Perego – di conseguenza l’Europa non potrebbe ergersi a modello di democrazia se non tutelasse quei migranti ad oggi respinti o visti come una parentesi da chiudere in fretta». Significativa, infine,  la riflessione scaturita al termine dell'incontro tenutosi presso lo splendido “Salone dei Vescovi” della Curia catanese: «L’Europa dei popoli chiede oggi di continuare un percorso di incontro e di scambio che generi un “nuovo meticciato”, un’identità plurima, con al centro il rispetto dei diritti e la tutela della dignità di ogni persona contro ogni forma di chiusura locale, che genererebbe solo conflittualità, incomunicabilità, morte».
All’incontro era presente anche il direttore della Migrantes diocesana, il diacono Giuseppe Cannizzo, che ha ricevuto da parte dell’Arcivescovo l’invito a proseguire sulla via dell’accoglienza e dell’integrazione: «L’arcidiocesi tra i suoi organismi pastorali può contare sull’Ufficio Migrantes – ha detto mons. Gristina – che promuove interventi mirati su una realtà molto complessa, come l’emergenza causata dagli sbarchi sulle nostre coste dei profughi provenienti dall’Africa, l’accoglienza e l’integrazione dei fratelli migranti e che vogliamo continuare a sostenere alla luce delle parole di mons. Perego».
A margine della conferenza, in Cattedrale, si è tenuta la Via Crucis con le 14 stazioni della strada percorsa da Gesù nel portare la croce, dal tribunale dove fu condannato da Pilato, al luogo del Calvario per essere crocifisso. L'Arcivescovo di Catania durante le varie stazioni ha sottolineato due aspetti già evidenziati in questi mesi da Papa Francesco: l’accoglienza dei migranti, nei quali riconoscere il Volto di Cristo e il problema legato alla mancanza di lavoro, specie nei giovani. In entrambi i casi mons. Gristina ha pregato affinché si restituiscano dignità e speranza laddove regnano disillusione e  disperazione, per “portare le croci” di questo nuovo millennio ed anelare alla vera pace tra i popoli.(Filippo Cannizzo - Migrantes Catania)