(21 maggio 2013) - Viviamo un' ora "urgente" e occorre pensare alla gente". Il card. Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, aprendo la 65ma Assemblea generale della Cei in Vaticano ha affrontato i principali problemi che vive oggi il nostro Paese che nelle ultime settimane ha vissuto "vicende che hanno segnato il nostro Paese sul piano politico e istituzionale" e che devono "far riflettere e innescare un serio esame di coscienza: tutti abbiamo bisogno di convertire il cuore e la vita, ma questa generalizzazione non può essere intesa come una sorta di male comune assolutorio, specialmente se si portano responsabilità pubbliche".
Dopo aver ricordato il ruolo della Chiesa oggi, citando spesso le parole del neo pontefice, ha parlato delle gravi preoccupazioni per il disagio sociale diffuso a seguito della perdurante crisi economica, con la moltitudine di giovani che non trovano lavoro. Sullo sfondo, ma non meno gravi, il cardinale ha anche richiamato i temi complessi della difesa della vita, della libertà di educazione, del crescente degrado morale che si manifesta sotto molteplici forme".
Per Bagnasco in questa prolungata crisi economica, non è mistero per nessuno che le richieste di aiuto si moltiplicano a dismisura e approdano alle porte delle parrocchie, dei centri di ascolto, dei molteplici gruppi, mense, centri di recupero, di integrazione, dispensari e ambulatori. E' il segno vitale di una Chiesa operosa quando nel vortice dellemergenza appaiono come benedette e meritorie non solo le provvidenze pubbliche, ma anche la continua, generosa raccolta nelle nostre comunità. Una ammirevole generosità che viene ampiamente riconosciuta allo stuolo di volontari che si prodigano per chi ha bisogno.