Si è conclusa domenica, con una solenne celebrazione eucaristica nella chiesa parrocchiale di Lampedusa, presieduta, in lingua francese, da mons. Alexis Leproux, vicario generale della diocesi di Marsiglia e concelebrata dal card. Francesco Montenegro, mons. Giancarlo Perego, mons. Pier Paolo Felicolo, la tre giorni in ricordo del 10 anniversario della visita nell’Isola, di papa Francesco.
L’iniziativa – promossa dall’apostolato del Mare della Cei, dalla Fondazione Migrantes e dalla diocesi di Agrigento – si inserisce nelle celebrazioni per la Domenica del Mare. Il card. Montenegro, e l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, mons. Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes, hanno officiato una messa all’interno dell’hotspot di Lampedusa e hanno pregato, assieme a numerosi immigrati cattolici presenti nella struttura di prima accoglienza di contrada Imbriacola, per quanti hanno perso la vita nei tanti viaggi per raggiungere l’Europa. Prima della celebrazione una visita all’hotspot di Lampedusa insieme al Direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo, del Vicario episcopale per i migranti di Marsiglia Mons. Alex Leproux e del direttore Migrantes di Agrigento, don Aldo Sciabbarasi. Una visita – dice il presidente della Fondazione Migrantes, mons. Perego – che ha “regalato un incontro con i volti di tanti giovani africani, molti dei quali minorenni, in una struttura che conserva tutta la sua precarietà, nonostante gli sforzi della Croce rossa e la presenza continua di un viceprefetto. Precarietà unità ad emergenza sono le due caratteristiche di una gestione degli sbarchi che non è cambiata in dieci anni”. I volti dei 1400 migranti del centro di Lampedusa – aggiunge il presule – “portano con se i segni, le ferite di un’indifferenza che da dieci anni l’Europa non ha superato e che continua a segnare la sua politica. Senza uno scatto di umanità e di solidarietà il Mediterraneo continuerà ad essere il Mare della morte e non il mare della vita. La Messa che abbiamo celebrato con i nostri fratelli e sorelle migranti è stato il segno di condivisione del Pane di vita che solo può costruire fraternità”.
E’ stata un’esperienza “forte, emozionante che apre il cuore al fratello e alla sorella che chiede aiuto a Dio e a noi”. ha detto il direttore Migrantes di Agrigento; abbiamo pregato per loro e con loro ci siamo sentiti abbracciati da Dio che è misericordia. I fratelli migranti erano contenti per questa opportunità che è stata loro offerta, hanno partecipato anche in maniera attiva cantando in francese, leggendo le letture desiderosi di Gesù, della sua Parola e del suo Corpo spezzato. Aver celebrato la Messa – conclude don Aldo Sciabbarasi – nel giorno del X anniversario della visita del Papa a Lampedusa ci ha fatto sì di ricordare ancora una volta quel monito ‘Dov’è tuo fratello?'” (Raffaele Iaria)