Pinerolo
In occasione dell'Epifania, dalle ore 18.00, nella cattedrale di San Donato a Pinerolo torna la tradizionale Festa dei Popoli con la celebrazione della Santa Messa presieduta dal vescovo, mons. Derio Olivero, con la partecipazione delle comunità straniere presenti in città. «Dopo la bella celebrazione di domenica scorsa, Festa della Pace, con la deposizione dei veli delle donne iraniane all’ altare e la danza di giovane donne ora ci prepariamo alla Messa dei Popoli», spiega il Vescovo.
Pordenone-Concordia
Il vescovo di Pordenone-Concordia, mons. Giuseppe Pellegrini, celebrerà la festa delle comunità di cattolici immigrati della diocesi nella Messa che si terrà alle 11.30 nel Duomo Concattedrale di San Marco. Un’iniziativa della Commissione diocesana Migrantes per tenere unite tutte le comunità cattoliche straniere presenti sul territorio diocesano e un momento di condivisione con la comunità cittadina in occasione di una festa importante, che conclude le festività. La Messa sarà animata dalle diverse comunità presenti, non solo nei canti, ma anche nelle letture e nei differenti momenti della celebrazione.
Alba
Anche in questo 2023 da poco iniziato, si celebrerà la Festa dei popoli in cattedrale, ad Alba, con l’Eucaristia presieduta dal vescovo Marco Brunetti alle ore 10.30 di venerdì 6 gennaio. La Migrantes diocesana, l’Ufficio missionario, la Caritas e l’Ufficio ecumenico invitano tutti a partecipare. La giornata si svolgerà a vantaggio del popolo migrante, ossia di quei tanti nostri fratelli di etnia e di fede diversa, giunti anche da noi attirati dalla fama di un territorio con un benessere diffuso. Ma il segreto desiderio di questi amici è anche quello di poter comunicare la ricchezza delle loro proprie capacità, l’intelligenza e la volontà di voler crescere ed essere più consapevoli del fatto che soltanto nella comunione partecipata di idee e condivisione di progetti, può nascere una società nuova, ricca di fermenti, capace di guardare oltre, di guardare lontano per riuscire a superare in un lavoro condiviso finalmente tutti insieme – diffidenze e paure, incertezze e abbandoni. L’invito a trovarci puntuali in cattedrale per la Messa viene quindi rivolto a tutti, mentre fin dalla partenza, i promotori sollecitano alla consapevolezza che le grandi sfide si superano insieme o si subiscono. Di conseguenza, il proposito che accomuna tutti è quello di impegnarsi di più per riuscire ad acquisire fiducia verso un compito difficile come quello di lavorare per l’integrazione delle persone in mobilità nel vario itinerario che parte dal conoscere bene la nostra lingua per poter comunicare e relazionarsi, al fine di trovare un lavoro soddisfacente e poter riflettere sul senso da dare alla propria vita e a quella degli altri fino a poter desiderare di fare di ogni opportunità un bel dono al Signore sapendo che, in questo modo nulla andrà perduto e così procedere umilmente a vivere contenti imparando a riconoscere e ad apprezzare i doni di ciascuno e a condividerli sapientemente. L’auspicio dell’appuntamento ecclesiale è che la festa non si riduca a una quasi rassegnata e malinconica interferenza nella routine quotidiana ma che tutto abbia un risvolto concreto nel cuore dei migranti e nel nostro, incoraggi tutti a saper guardare e lavorare con impegno e con fede per desiderare veramente e concretamente ovunque la pace, comunicando nel nostro ambiente di vita, di lavoro, di preghiera. La pace si espande se ha il suo punto di inizio. (don Paolo Rocca – Direttore Migrantes Alba)
Piacenza-Bobbio
Per la solennità dell’Epifania, alle ore 11.00 nella Cattedrale di Piacenza è in programma la Messa delle Genti. A seguirne l’organizzazione la Migrantes diocesana, con il suo direttore padre Domenico Colossi. «La Messa delle Genti – spiega il religioso scalabriniano – è un segno per tutta la diocesi, perché mostra come la Chiesa di Piacenza-Bobbio abbia assunto in questi anni un volto nuovo: quello di una Chiesa multietnica con culture e tradizioni diverse». La celebrazione, che sarà presieduta dal vescovo, mons. Adriano Cevolotto, verrà animata da un coro multietnico; le letture saranno in spagnolo, francese, inglese e italiano; anche l’annuncio della data della Pasqua, che seguirà la proclamazione del Vangelo, verrà dato in più lingue. Le preghiere dei fedeli saranno proposte da comunità provenienti da Sri-Lanka, Ucraina, Nigeria, Albania e Congo. Alla liturgia sono attesi i piacentini e le comunità di migranti presenti sul territorio. A tutti i partecipanti verrà consegnato un biglietto augurale a firma del Vescovo che riproduce un’icona natalizia della tradizione cristiana copta.
Padova
Ci sono soprattutto i canti tradizionali del periodo natalizio, poi altri più particolari, tutti eseguiti da rappresentanti delle undici comunità etniche cattoliche presenti nella Diocesi di Padova che si esibiscono – con due canti per ogni gruppo canoro – nell’evento “Cori del mondo cantano il Natale” che si svolgerà in occasione dell'Epifania a Padova. L’ufficio Migrantes di Padova organizza l'appuntamento per la “Festa delle genti” che annualmente si svolge in questa giornata in varie diocesi nazionali. «Le genti – afferma il direttore Migrantes locale, don Gianromano Gnesotto – sono rappresentate dai Re Magi, che nel giorno dell’Epifania ricordiamo giungere al cospetto del Signore: vengono da lontano, dall’Oriente e adorano lo stesso nostro Dio incarnato». Anche la giornata del 6 gennaio vede coinvolte tante culture, diverse “genti” rappresentate dalle 11 comunità etniche presenti in Diocesi che «manifestano, sotto forma di canti espressi in diverse lingue, la poliedricità e la ricchezza dei messaggi del Natale vissuti e fatti propri dalle diverse tradizioni, nell’armonia delle differenze», afferma don Gnesotto. Diversità di appartenenze che «in quel giorno simboleggiano l’unità di tutti i popoli nel desiderio di Dio che siano costituiti in un’unica grande famiglia».
Vicenza
Venerdì 6 gennaio alle 10.30 la Cattedrale di Vicenza torna ad animarsi di colori, suoni e canti di ogni parte del mondo grazie alla Festa dei Popoli organizzata dall’Ufficio diocesano Migrantes. La Messa presieduta per la prima volta dal vescovo, mons. Giuliano Brugnotto, sarà partecipata in particolare dai migranti cattolici residenti nel territorio della diocesi. Il tema della festa viene dal messaggio del Papa per la 108sma Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato: "Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati". «La Festa dei Popoli di quest’anno – spiega padre Sérgio Durigon, responsabile Migrantes Vicenza – assume significati particolari. Si tratta infatti del primo incontro del vescovo Giuliano con i migranti cattolici o ortodossi e i cappellani etnici della Diocesi di Vicenza. Il Vescovo li accoglie nella Chiesa Madre della Diocesi, i migranti a loro volta accolgono il vescovo Giuliano come il loro pastore». I migranti cattolici dei Centri pastorali della Diocesi si incontrano così con il Vescovo e tra di loro. Questo sta a significare che i migranti fanno parte dell’unica Chiesa che è in Vicenza. «Quest'anno – continua padre Durigon – desideriamo sottolineare che 25 anni fa furono istituiti in Diocesi i primi Centri pastorali per i migranti cattolici. Sarà un’occasione per riflettere sul significato della presenza dei Centri pastorali e sul cammino sinodale che siamo chiamati a fare insieme». La celebrazione di quest’anno assume un significato particolare anche per la recente canonizzazione di Giovanni Battista Scalabrini, "padre dei migranti". Un rendimento di grazie per il dono che papa Francesco ha desiderato fare alla società e alla Chiesa, ma soprattutto ai migranti e rifugiati che affrontano tante difficoltà. «Vivere lontano da casa – conclude padre Sergio – è difficile, lo è ancora di più quando per motivi sanitari i funerali non possono essere celebrati secondo le usanze di ciascuna cultura. La pandemia ha bloccato molti, ha reso difficile la partecipazione, ma soprattutto non ha consentito le espressioni umane e culturali nelle ricorrenze liturgiche: quest’anno desideriamo sia davvero una festa di gioia e di fraternità per tutti». Nella Diocesi di Vicenza, sono 16 i Centri pastorali per migranti di fede cattolica: 7 a Vicenza (per filippini, ghanesi, nigeriani, romeni, srilankesi, latinoamericani e ucraini), 3 a Bassano del Grappa (per filippini, ghanesi, nigeriani, latinoamericani e ucraini), 2 a Schio (per ghanesi, nigeriani e romeni), 2 a Valdagno (ucraini e ghanesi) e poi uno ad Arzignano (per ghanesi) e uno a Creazzo (per africani francofoni). Dopo la celebrazione, sarà aperta nel Palazzo delle Opere Sociali della diocesi una mostra intitolata "Umanità InInterRotta", affinché le storie, le voci, i sogni, i diritti calpestati quotidianamente lungo la rotta balcanica alle frontiere dell’Europa abbiano voce e vengano riletti attraverso i vostri occhi. Sono racconti di viaggio con i migranti, di Barbara Beltramello, fotografa. Con un momento di convivialità tra i convenuti si concluderà infine la Festa dei Popoli 2023.
Treviso
Venerdì 6 gennaio, alle 10.30, nella cattedrale di Treviso, il vescovo mons. Michele Tomasi presiederà la celebrazione eucaristica internazionale, nella solennità dell’Epifania del Signore. La Messa dei Popoli sarà animata dalle comunità cattoliche dei fedeli immigrati di lingua straniera presenti in diocesi. Com’è tradizione, i canti, le letture, le preghiere dei fedeli e altre parti della Messa saranno nelle varie lingue: inglese, francese, spagnolo, portoghese, srilankese, indiano, ucraino, rumeno, ghanese. Il Vangelo, in particolare, sarà proclamato in ucraino. Una celebrazione – curata dall’Ufficio diocesano Migrantes – che rende visibile, nella ricchezza e bellezza di volti, voci e costumi diversi, l’universalità della Chiesa. La festa continuerà poi nella palestra della chiesa votiva.
Vercelli
Nella tradizione orientale il 6 gennaio si celebra il Battesimo di Gesù, l’Epifania della sua divinità. L’Epifania, dal tardo latino epiphanīa, che deriva dal greco ἐπιϕάνεια (epiphàneia), significa manifestazione, apparizione da sopra. Ma questa festa più che epifania è una teofania (Θεοφάνια, manifestazione della divinità), perché al battesimo di Cristo apparve la Santissima Trinità per testimoniare la sua divinità. La festa del Battesimo del Signore mostra una delle verità più grandi e profonde della nostra fede: il mistero della Santissima Trinità. Come spiega san Giovanni Crisostomo nella sua Omelia 36 sul Battesimo: «Non è il giorno nel quale Cristo è nato che si può chiamare teofania, ma il giorno in cui Egli fu battezzato. Non è con la Sua nascita che si è manifestato a tutti, ma con il Suo battesimo. Prima del giorno del Suo battesimo, Egli non era conosciuto dalla gente». La Pastorale Migrantes della diocesi di Vercelli, sempre al fianco delle comunità straniere, ha voluto dare un ulteriore contributo alla popolazione ucraina presente sul territorio, al fine di poter realizzare questo importante evento del Battesimo di Gesù secondo il loro rito e le loro tradizioni. In comunione di spirito con l’Arcidiocesi di Vercelli, sarà celebrata il 6 gennaio 2023 alle ore 14.30, nella cappella del Seminario Vescovile, la ricorrenza del battesimo di Gesù per tutti gli ucraini presenti sul territorio. La Divina Liturgia sarà presieduta da Don Yiury Ivanyuta, della Parrocchia ucraina di Novara.
Forlì-Bertinoro
Domenica 8 gennaio 2023, alle ore 11,00, presso la chiesa di San Giovanni Battista in Coriano il vescovo di Forlì-Bertinoro, mons. Livio Corazza, presiederà l’Eucarestia, concelebrata dai sacerdoti che hanno il compito di seguire le comunità etniche presenti in diocesi. La Santa Messa sarà animata da canti e letture delle comunità di rito cattolico ucraina, romena, filippina, africana anglofona, africana francofona e indiana del Kerala, in collaborazione con la Migrantes diocesana. Al termine della Messa le comunità si ritroveranno nel vicino salone parrocchiale per un momento di festa e per sottolineare come si possa essere un'unica grande comunità, dove le diversità sono ricchezza e dove si può stare bene insieme, ciascuno con la propria identità.