“Londra continua ad essere una città centrale per gli italiani. Oggi abbiamo un numero di iscritti AIRE in crescita costante: siamo passati nell’arco di un anno da 365 mila a 383 mila iscritti, solo nella nostra circoscrizione”. Lo ha detto il console generale d’ Italia a Londra Domenico Bellantone, nel corso della presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo 2023 nella sede del Consolato. Il RIM è tornato nella capitale britannica ieri, 20 marzo, per la prima volta dopo dieci anni, alla presenza del nunzio apostolico in Gran Bretagna Mons. Miguel Maury Buendía e del direttore generale della Fondazione Migrantes mons. Pierpaolo Felicolo: “La nostra missione – ha sottolineato Mons. Felicolo – è farci prossimi, esserci accanto, tessere relazioni. Specie quando, grazie ai dati scientifici, l’Italia scopre che la realtà dell’emigrazione è maggiore di quella dell’immigrazione”.
Londra, è emerso nel corso dell’incontro, continua ad essere la prima città italiana fuori dall’Italia, con un ritmo di iscrizioni AIRE di circa 200 al giorno. “Questa città’ e’ un laboratorio essenziale per lo studio dell’Italia di oggi – ha spiegato la coordinatrice del RIM Delfina Licata, che si occupa del Rapporto da diciotto anni: “Se prima della pandemia il termine chiave era meritocrazia, grazie alle possibilità di lavoro e sviluppo personale offerte dal Regno Unito, adesso la parola magica è genitorialità: gli italiani che lasciano la propria casa verso Londra vogliono diventare genitori”. Anche se parte del loro progetto di vita è tornare in Italia. Ecco perché il tema del RIM 2023 è stato quello del Ritorno (i rientri in patria sono stati 6.500).
Riuscirà l’Italia a rendersi accogliente per coloro che ritornano? Al “Turismo delle Radici”, il piano rivolto alle seconde e terze generazioni di Italiani all’estero che visitano il Belpaese, si è incentrato l’intervento del senatore Raffaele Fantetti, coordinatore dell’incontro londinese. D’accordo anche il presidente del Comites Raffaele Gaglione, che ha testimoniato a Londra la presenza crescente di italiani con doppia cittadinanza, provenienti da Bangladesh, Pakistan, Brasile. Il nostro tricolore sventola anche per studenti (11.320: il numero più alto in assoluto insieme ai francesi), per i lavoratori del Servizio Sanitario Nazionale NHS e per gli Accademici. (Francesca Marchese)