“Vivere la profezia di farsi accanto al mondo della mobilità umana”. Lo ha detto il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo, in apertura del corso di pastorale migratoria spiegando il compito oggi di chi opera nel mondo delle migrazioni. Mons. Felicolo, dopo aver ricordato alcune figure della pastorale migratoria – san Giovanni Battista Scalabrini e santa Francesca Cabrini – ha evidenziato l’importanza di questo corso e della necessità di “entrare in relazione” tra gli operatori per un servizio pastorale accanto al mondo migrante.
All’incontro partecipano circa 4o persone provenienti da 26 diocesi italiane e dalle Missioni cattoliche Italiane in Europa. Il Corso di formazione si rivolge anzitutto ai nuovi direttori Migrantes regionali e diocesani e ai loro collaboratori, ai cappellani etnici che svolgono il ministero nelle diocesi italiane e ai missionari per gli italiani all’estero, di nuova nomina.
Questa mattina due relazioni affidate a padre Gabriele Bentoglio, direttore Migrantes della diocesi di Reggio Calabria-Bova su “Le migrazioni e la Chiesa: percorso storico e magisteriale” e del diacono permanente Santino Tornesi, direttore regionale Migrantes della Sicilia che si soffermerà su “La mobilità umana nella Chiesa e i principali operatori: cappellano, missionario, direttore e volontario”. Nel pomeriggio la presentazione dei vari settori della pastorale della mobilità umana. Tra gli appuntamenti della settimana una celebrazione, domani sera, presieduta dal segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Baturi. I lavori si concluderanno il 2 dicembre con gli interventi del presidente della Migrantes, l’arcivescovo mons. Gian Carlo Perego e del direttore generale. Durante il corso diversi interventi e testimonianze sulla pastorale della mobilità umana. (Raffaele Iaria)