Ore 4 del mattino. 26 febbraio 2023. Mare forza 4 sulle coste di Cutro. La natura è infuriata. E’ infuriata contro la cecità degli uomini. Uomini che non sanno nemmeno garantire un viaggio sicuro ai più piccoli tra loro. Un appunto: “Natante con migranti”. Forse qualcuno poteva fare qualcosa. La notte assiste impietrita al naufragio di un barcone che trasportava uomini donne e bambini in cerca di una vita migliore. 86 di loro non conosceranno la nuova vita. Molti sono bambini.
Quante volte? Quante volte ancora dobbiamo sentirla raccontare questa storia? Quante volte prima di aprire gli occhi, prima di rimboccarci le maniche e iniziare a chiedere rispetto per la vita. Rispetto per il grido di dolore dei poveri della terra che non hanno un luogo dove vivere in pace e per cercarlo rischiano tutto.
Un mese dopo. Non vogliamo dimenticare. Vogliamo essere una goccia diversa in un mare di indifferenza. Con cuore attento, con mani piene del nostro niente ci mettiamo in cammino con voi fratelli. Certo il vostro pezzo di strada è stato molto più difficile del nostro. Ma vogliamo camminare con voi, per chiedere rispetto per la Vita e per tutti i suoi figli.
Ci troveremo alla Chiesa del Sacro Cuore a Baragalla alle 6 del mattino, un mese dopo, dove faremo un momento di preghiera per i nostri fratelli che a Steccato di Cutro hanno perso la vita.
Ascolteremo la testimonianza di don Matteo Mioni che è andato “in ritiro” su quella spiaggia ad ascoltare il respiro della Vita e di Futsum, che ha attraversato il mare.
(Migrantes Reggio Emilia-Guastalla, foto SiR)