Voice of Hope (Voci di Speranza) è un coro che unisce vocalità di diverse nazioni: Nigeria, Ghana e Ucraina – ma non si esclude di ampliare il progetto in futuro. La base è il coro Gospel, ma c’è una componente di vocalità lirica e popolare. Questo progetto unisce le voci, le speranze e le preghiere non solo dei migranti per lavoro, per motivi politici e dei rifugiati dai luoghi martoriati dalle guerre, ma anche tutte le nostre voci, speranze e preghiere, perché solo se tutti ricerchiamo la pace, cooperiamo per il bene dell’altro, abbattiamo gli egoismi e gli interessi personali e territoriali e perseguiamo l’equità economica, riusciremo ad avere un mondo pacificato, dove tutti possiamo vivere in comunione tra noi e con Dio.
Il primo concerto del coro, che si terrà il 30 Aprile, vuole essere un canto di speranza. Speranza che possano cessare le morti nel nostro mare, perché – spiega la Migrantes di Reggio Emilia-Guastalla – quanti cercano la vita per sé e per i propri figli non trovino, invece, la morte. Speranza in un mondo più accogliente verso chi chiede aiuto. Un inno alla pace per tutti quei popoli che oggi subiscono l’aggressione di un altro popolo o del proprio governo. Voice of Hope vuole essere, infine, una preghiera al Padre perché ascolti il grido di dolore dei propri figli, prima di tutto dei più poveri.
L’appuntamento per il concerto è il 30 Aprile alle 18:30 presso la Chiesa San Francesco di Paola a Reggio Emilia, “per unire le vostre voci alle nostre voci, le vostre preghiere alle nostre preghiere”.