FONDAZIONE MIGRANTES
ORGANISMO PASTORALE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Migranti: l'integrazione è possibile. Prassi esemplari di accoglienza

(12 maggio 2016) - Scopo dell’incontro è, infatti, quello di fornire un contributo propositivo a un dibattito altrimenti tutto interno ad una logica, che anche quando non ispirata dalla paura, è comunque di fatto orientata alla separazione dell’immigrato dalla società a cui è approdato e, quindi, alla sua esclusione
12 Maggio 2016
(12 maggio 2016) - Di fronte al complesso e spesso drammatico fenomeno dell’immigrazione appare ormai evidente la necessità di intraprendere nuove strade per rendere possibile un inserimento pacifico, stabile e fecondo di tutti coloro che, sempre più numerosi, giungono in Europa. Un’accoglienza rispettosa ed efficace è fondamentale ma, anche quando essa risulti praticata, occorre tuttavia compiere un ulteriore passo in avanti affinché l’integrazione diventi una pratica condivisa, che non riguarda soltanto lo Stato e le sue articolazioni ma tutti noi, a diverso livello e con diverse responsabilità. Partendo da queste convinzioni la Piccola Comunità Nuovi Orizzonti, insieme con l’Ufficio Diocesano Migrantes e l’associazione “Senza Frontiere” ha organizzato un incontro, che si terrà al Palazzo della Cultura di Messina sabato 14 maggio 2016 alle ore 10.00, con Domenico Lucano, sindaco di Riace (provincia di Reggio Calabria), e Giuseppe Grizzanti, sindaco di Sutera (Caltanissetta), centri in cui sono state realizzate esperienze altamente significative a riguardo. All’incontro partecipano inoltre, Santino Tornesi, Direttore dell’Ufficio Migrantes della Diocesi di Messina e Paolo Amenta, vice presidente dell’ANCI (Associazione dei Comuni italiani) Sicilia. Introduce e coordina il giornalista Marcello Mento. L’incontro è aperto alla partecipazione dei cittadini e a quello dei rappresentanti istituzionali che possono concorrere a rendere l’integrazione una possibilità concreta, oltre che necessaria. Scopo dell’incontro è, infatti, quello di fornire un contributo propositivo a un dibattito altrimenti tutto interno ad una logica, che anche quando non ispirata dalla paura, è comunque di fatto orientata alla separazione dell’immigrato dalla società a cui è approdato e, quindi, alla sua esclusione. La migliore accoglienza umana non può che orientarsi all’integrazione, sul presupposto dell’appartenenza alla comune fraternità umana.