FONDAZIONE MIGRANTES
ORGANISMO PASTORALE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Migranti: trauma, conflitto, ricordo ed esperienza immaginativa

(5 aprile 2013) - Organizzato da Sipi, Caritas Roma, Fondazione Migrantes, si rivolge agli Operatori della Salute Mentale, Counselors, Sociologi, Operatori sanitari, Educatori, Operatori Sociali, Insegnanti, Sacerdoti, Cultori della materia.
5 Aprile 2013
(5 aprile 2013) - In Italia, l’immigrazione ha raggiunto dimensioni tali da non poter più essere definita un “fenomeno” ma la si può considerare il “lato umano della globalizzazione” poiché introduce aspetti innovativi e qualificanti della società, diventando una leva di sviluppo umano ed economico (Feroci 2012). Ma come mai alcuni stanno male ed altri invece si inseriscono e si realizzano pienamente? La risposta, dal punto di vista scientifico, sta nelle diverse modalità di adattamento, nelle differenze neurofisiologiche individuali e nelle problematiche psicologiche riattivate dal distacco dalla terra d’origine, che possono essere trasmesse fino alla terza generazione. Quando il trauma del distacco fa precipitare la funzione di simbolizzazione, l’Esperienza Immaginativa può esercitare un richiamo capace di ricevere i significati emozionali, recuperando la valenza mediatrice dell’interfaccia tra coscienza e strati della memoria. Nel libro che viene presentato, le parole con cui si definisce, durante un’Esperienza Immaginativa, una donna migrante dai Paesi dell’Est “bella e sola come una betulla”, “bella lo ero… sola lo sono”, trasmettono, nella suggestiva sintesi spazio-temporale dell’immagine, il senso depressivo della privazione: “sono qua ma vorrei essere là”. Mancata integrazione che rimanda, a sua volta, ad un reticolo di precedenti traumi che il trattamento ha potuto evidenziare.