(5 aprile 2013) - In Italia, limmigrazione ha raggiunto dimensioni tali da non poter più essere definita un fenomeno ma la si può considerare il lato umano della globalizzazione poiché introduce aspetti innovativi e qualificanti della società, diventando una leva di sviluppo umano ed economico (Feroci 2012). Ma come mai alcuni stanno male ed altri invece si inseriscono e si realizzano pienamente? La risposta, dal punto di vista scientifico, sta nelle diverse modalità di adattamento, nelle differenze neurofisiologiche individuali e nelle problematiche psicologiche riattivate dal distacco dalla terra dorigine, che possono essere trasmesse fino alla terza generazione. Quando il trauma del distacco fa precipitare la funzione di simbolizzazione, lEsperienza Immaginativa può esercitare un richiamo capace di ricevere i significati emozionali, recuperando la valenza mediatrice dellinterfaccia tra coscienza e strati della memoria. Nel libro che viene presentato, le parole con cui si definisce, durante unEsperienza Immaginativa, una donna migrante dai Paesi dellEst bella e sola come una betulla, bella lo ero
sola lo sono, trasmettono, nella suggestiva sintesi spazio-temporale dellimmagine, il senso depressivo della privazione: sono qua ma vorrei essere là. Mancata integrazione che rimanda, a sua volta, ad un reticolo di precedenti traumi che il trattamento ha potuto evidenziare.