La Commissione europea e la presidenza francese del Consiglio si riuniscono nei prossimi giorni per mettere a punto la piattaforma di solidarietà approvata venerdì scorso in tema di richiedenti asilo. I ministri dell’Interno dei Paesi UE hanno raggiunto un primo accordo per la ridistribuzione (volontaria) dei migranti che arrivano via mare, con l’obiettivo di alleviare il peso sui Paesi di primo sbarco.
La ricollocazione dei richiedenti asilo sarebbe volontaria ma chi si rifiuta di partecipare sarebbe obbligato a offrire un sostegno finanziario diretto ai Paesi di primo arrivo. Di segnale importante parla, alla Radio Vaticana e Vaticannews, mons. Gian Carlo Perego, presidente della Commissione Cei per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes. Un “passo avanti significativo” in termini di messaggio offerto dai ministri degli Interni. Il presule sottolinea che servono altre decisioni a livello istituzionale per rendere operativa questa indicazione ma certamente – afferma – si tratta di un primo pronunciamento a nome dei governi importante anche perché chiarisce che i Paesi di primo approdo non possono essere lasciati soli nel gestire un’emergenza.
Mons. Perego ricorda che da tempo se ne parla con precedenti di tensione e con tentativi di incoraggiare alla corresponsabilità. Un meccanismo che obbliga all’accoglienza o che impone comunque un contributo economico può aiutare nella sensibilizzazione dei Paesi che si sentono fuori dalle rotte. Peraltro mons. Perego accenna alla questione ucraina come ad un tragico evento che ha aperto nuovi orizzonti di migrazioni per Paesi non toccati dalle rotte sul Mediterraneo”.