FONDAZIONE MIGRANTES
ORGANISMO PASTORALE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Nel mondo 232 milioni di migranti

(16 settembre 2013) - Il più grande corridoio delle migrazioni internazionali, comunque, rimane quello tra Stati Uniti e Messico. Tra il 1990 e il 2013 negli Stati Uniti sono arrivati circa 23 milioni di migranti, praticamente un milione all’anno
16 Settembre 2013
(16 settembre 2013) - Un record, secondo un rapporto delle Nazioni Unite pubblicato la settimana scorsa. Nel 2013, il dipartimento di economia e Affari sociali dell'Onu (UN-DESA)  ha identificato 232 milioni migranti pari al 3.2 % della popolazione mondiale, passando da 175 milioni nel 2000 a 154 milioni nel 1990. Del totale, 136 milioni, si sono stabiliti in paesi sviluppati e 96 milioni nei paesi in via di sviluppo. I rifugiati, come tali, rappresentano solo il 7% del totale, ossia 15,7 milioni di persone.
La maggior parte degli immigrati (74%) sono età in lavorativa (dai 20 ai 64 anni) e il 48% sono donne. Europa e Asia sono le due principali regioni di migrazione con rispettivamente 72 e 71 milioni di immigrati. Gli Stati Uniti sono la destinazione preferita, accogliendo quasi 46 milioni persone, tra cui 13 milioni nati in Messico, 2,2 milioni venuti dalla Cina, ed a seguito India e Filippine. Queste cifre riflettono la tradizionale migrazione dai paesi in via di sviluppo ai paesi sviluppati, ma i flussi sud-sud, tuttavia, sono cresciuti notevolmente raggiungendo quasi il pareggio con quelli tradizionali. Nel 2013, 82,3 milioni immigrati nati in paesi del sud si erano stabiliti in altri paesi del sud, mentre 81,9 milioni nati sud sono emigrati verso il nord.
Oltre il 51% dei migranti vivono in soli 10 paesi: Stati Uniti (45,8 milioni) Russia (11), Germania (9,8), Arabia Saudita (9.1), Emirati Arabi (7,8) e Regno Unito (7,8). Seguono la Francia con 7,4 milioni, Canada (7.3), Australia (6.5) e Spagna (6.5).
I gruppi più consistenti sono asiatici (70,8 milioni) e latino- americani (53,1 milioni) che costituiscono le due diaspore più importanti: 19 milioni di asiatici vivono in Europa, 16 nel Nord America e 3 in Oceania, mentre la maggior parte dei latino-americani (26 milioni) vive nel Nord America. L'Asia è una regione che ha visto l'immigrazione più alta dal 2000, accogliendo altri 20 milioni di persone in 13 anni, in particolare a causa della domanda di lavoro nei paesi in rapido sviluppo economico come Malesia, Singapore e il Tailandia. Tra il 1990 e il 2013, gli Stati Uniti hanno accolto quasi 23 milioni immigrati aggiuntivi pari a circa 1 milione all'anno, gli Emirati Arabi 7 milioni e la Spagna 6 milioni.
Il 3 e il 4 ottobre all’assemblea generale dell’Onu a New York ci sarà un summit globale su migrazioni e sviluppo. “Sarà l’occasione – spiega una nota dell’Onu - per identificare misure concrete per rafforzare i benefici delle migrazioni internazionali per migranti e per i Paesi di destinazione e i loro importante legame con lo sviluppo, riducendone l’impatto negativo”.
“Le migrazione, se governate bene, posso dare un grande contributo allo sviluppo sociale ed economico sia per i paesi d’origine che per quelli di destinazione.  Ampliano le opportunità per gli individui e sono uno strumento cruciale per ampliare l’accesso alle risorse e per ridurre la povertà” dice Wu Hongbo, sottosegretario generale dell’Onu per gli affari economici e sociali.