(10 aprile 2013) - È di pochi giorni fa loccupazione dellex villaggio olimpico a Torino da parte di oltre 200 migranti precedentemente accolti nelle strutture dellEmergenze Nord Africa (Ena). Con il passare dei giorni, sembra che il numero delle presenze nelledificio aumenti e che i
migranti siano ormai quasi 300. Per loro si è costituito il Comitato di solidarietà con i rifugiati e i migranti composta da persone di varia provenienza: ex operatori dellEna, ragazzi dei centri sociali, e aderenti ad associazioni laiche e cattoliche. Le richieste degli occupanti per il momento sono principalmente due: laccesso alla residenza nello stabile occupato; la possibilità di avere un alloggio per tutti coloro che stanno nelloccupazione. Queste persone, dopo luscita più o meno volontaria dai centri, si sono trovate a dormire fuori dalla stazione, spiega Aboubakar Soumahoro, del Movimento rifugiati e profughi, una delle realtà coinvolte nelloccupazione. Come in molte altre parti dItalia è stato inutile cercare un letto nei dormitori pubblici, non cè posto per tutti. Molti di loro non hanno un lavoro e non sono pochi quelli che ancora non riescono a parlare bene litaliano. Per questo loccupazione. Tra coloro che stanno dando una mano molti sono i loro stessi ex operatori. Con la fine dellemergenza, i migranti hanno perso laccoglienza e gli operatori il lavoro. Evidentemente però, non hanno perso la passione e la motivazione per il lavoro svolto fino a quel momento. Una prima indicazione di come ci si potrebbe muovere si desume già però dalle scelte terminologiche: il problema dal questore non è stato definito di ordine pubblico, ma emergenza umanitaria....
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