(29 agosto 2016) - Per profughi e minori stranieri non accompagnati lItalia sulSistema di Protezione per Richiedenti asilo e Rifugiati (Sprar) gestito su base volontaria dagli enti locali. Un percorso di accoglienza che non limita a offrire un letto dei pasti, ma prevede corsi di italiano, formazione professionale e quantaltro può aiutare i nuovi arrivati a (ri)conquistare autonomia e a integrarsi nel loro nuovo Paese.
Lo Sprar è uneccellenza, ma in questi anni di sbarchi a ritmi sostenuti è vancora residuale.Basti pensare che ad oggi, secondo i dati del ministero dellInterno, circa 125 mila persone sono in strutture temporanee reperite o allestite dalle prefetture, in hotspot o in centri di prima accoglienza, solo 20 mila sono state accolte nella rete Sprar.
Per capovolgere questa situazione, facendo diventare lo Sprar la norma, si pensa di rendere più conveniente per i Comuni attivare progetti, ad esempio garantendo lo sblocco del turn over e altri incentivi. Intanto, un decreto del ministero dellInterno arrivato sabato scorso in Gazzetta Ufficiale, ha reso più semplice laccesso alla rete.
Col nuovo decreto, ad esempio, si dice addio ai bandi periodici con le loro scadenze tassative. Ora i Comuni potranno presentare nel corso di tutto lanno le domande per finanziare progetti triennali di accoglienza (il ministero copre fino al 95% dei costi) o per eventuali proroghe di progetti già finanziati. Le valutazione delle domande verranno fatte semestralmente.
Al decreto sono allegate anche delle Linee guida per il funzionamento del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, che tra laltro illustrano nel dettaglio tutti iservizi da garantire alle persone accolte e le modalità per la presentazione delle domande di finanziamento. Dal 1 settembre sarà possibile chiedere informazioni e assistenza al numero verde 800.135.607 o alla mail dlci.assistenza.fnasilo@interno.it. (stranierinitalia)