FONDAZIONE MIGRANTES
ORGANISMO PASTORALE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Papa Francesco a Prato

(10 novembre 2015) - Papa Francesco ha ricordato la tragedia che il 2 dicembre di due anni fa ha causato la morte di 5 uomini e 2 donne cinesi per un incendio: ‘dormivano e vivevano nello stesso capannone dove lavoravano. È una tragedia dello sfruttamento e delle condizioni umane di vita e questo non è lavoro degno’
10 Novembre 2015
(10 novembre 2015) - Non rimanere “chiusi nell’indifferenza” ma “aprirci”. E’ l’invito rivolto da Papa Francesco ai cittadini di Prato durante il suo discorso sulla piazza della Cattedrale. “Ci è chiesto – ha detto - di uscire per avvicinarci agli uomini e alle donne del nostro tempo. Uscire, certo, vuol dire rischiare, ma non c’è fede senza rischio. Una fede che pensa a se stessa e sta chiusa in casa non è fedele all’invito del Signore, che chiama i suoi a prendere l’iniziativa e a coinvolgersi, senza paura”. Di fronte alle “trasformazioni spesso vorticose” di questi ultimi anni  “c’è il pericolo di subire il turbine degli eventi, perdendo il coraggio di cercare la rotta. Si preferisce allora il rifugio di qualche porto sicuro e si rinuncia a prendere il largo sulla parola di Gesù. Ma il Signore, che vuole raggiungere chi ancora non lo ama, ci sprona. Desidera che nasca in noi una rinnovata passione missionaria e ci affida una grande responsabilità. Chiede alla Chiesa sua sposa di camminare per i sentieri accidentati di oggi, di accompagnare chi ha smarrito la via; di piantare tende di speranza, dove accogliere chi è ferito e non attende più nulla dalla vita”. “Siamo stati serviti da Dio che si è fatto nostro prossimo, per servire a nostra volta chi ci sta vicino”, ha proseguito, sottolineando che per “un discepolo di Gesù nessun vicino può diventare lontano. Anzi, non esistono lontani che siano troppo distanti, ma soltanto prossimi da raggiungere”. Da qui il ringraziamento per gli “sforzi costanti che la vostra comunità attua per integrare ciascuna persona, contrastando la cultura dell’indifferenza e dello scarto. In tempi segnati da incertezze e paure, sono lodevoli le vostre iniziative a sostegno dei più deboli e delle famiglie, che vi impegnate anche ad ‘adottare” con l’invito a “non scoraggiarsi” di fronte alle difficoltà”: “non rassegnatevi davanti a quelle che sembrano difficili situazioni di convivenza; siate sempre animati dal desiderio di stabilire dei veri e propri ‘patti di prossimità’”.