(15 marzo 2017) - Dal 19 al 22 marzo prossimo, si terrà, a Roma, l'incontro della pastorale dei migranti nelle cittrà d'Europa sul tema: "Le periferie geografiche ed esistenziali nella mobilità umana". Un percorso iniziato dalla fine degli anni Ottanta, quando lUnione Europea aveva intensificata lattività per la propria edificazione e, tra le altre cose, approvava delle disposizioni comuni in materia di immigrazione. A partire dal 1989, i responsabili diocesani della Pastorale dei Migranti delle città di Bruxelles, Francoforte, Madrid, Parigi e Ginevra decisero di iniziare a condividere le proprie esperienze. Constatarono anzitutto: a) la particolare situazione dei migranti nelle grandi città; b) i diversi volti della Pastorale dei Migranti.
In seguito, invitarono allincontro altre grandi città dEuropa, Roma e Milano per l'Italia, e gli incontri annuali andarono gradualmente sviluppandosi. Lobiettivo era quello di fare il punto della situazione in queste città, ma nel contesto dellimmigrazione nazionale, con particolare riguardo allinserimento e al protagonismo degli immigrati stessi, con occhio agli importanti traguardi sempre più vicini dellEuropa Unita. In questa visione europea del fenomeno prevale un clima diffuso di attesa per ulteriori sviluppi; si registrano infatti sul piano socio-politico forti spinte a rivedere la situazione dellimmigrazione in funzione degli ambiziosi progetti di politica economica e delle tensioni che si vanno accentuando sia tra i diversi gruppi etnici sia tra questi e gli autoctoni.
Due sono le linee principali su cui è stato orientato limpegno in questi anni:
1) La formazione, anche nel campo della multiculturalità, del dialogo interreligioso e della conoscenza dellIslam; una formazione che abiliti soprattutto ad accostare con efficacia la seconda generazione. Loperatore socio-pastorale con i gruppi etnici deve inoltre avere una particolare attenzione a collaborare e far da ponte con la Chiesa locale (diocesi e parrocchia).
2) Il passaggio dellimmigrato dal ruolo di spettatore a quello di attore anche nella pastorale, nel dialogo di promozione umana e in genere nella vita della Chiesa locale. A questo proposito i livelli raggiunti dai diversi Paesi sono notevolmente diversi: dalle punte di buon inserimento "dello straniero a Bruxelles fino alla carenza di protagonismo e, in genere, di associazionismo etnico in Italia.
Mons. Gian Carlo PEREGO - relazione
P. Fabio BAGGIO - relazione
Dott.ssa Laura ZANFRINI - relazione
Stella MORRA - relazione
Comunicato finale