Sono alcune delle novità contenute in un decreto legislativo arrivato il 22 marzo in Gazzetta Ufficiale, che entrerà i vigore il 6 aprile. Il testo dà attuazione alla direttiva 2011/98/UE relativa a una procedura unica di domanda per il rilascio di un permesso unico che consente ai cittadini di Paesi terzi di soggiornare e lavorare nel territorio di uno Stato membro e a un insieme comune di diritti per i lavoratori di Paesi terzi che soggiornano regolarmente in uno Stato membro.
Procedura unica e permesso unico, in realtà, in Italia esistono già: il permesso che viene rilasciato a chi arriva in Italia con i flussi, ad esempio, è già valido sia per lavorare che per soggiornare in Italia. Sostanzialmente, cè anche parità di trattamento e diritti tra lavoratori italiani e stranieri, anche se rimangono differenze per laccesso ad alcune prestazioni sociali, ma su questo fronte il decreto non interviene.
Il testo introduce però altri tipi di novità, a cominciare dallinserimento della dicitura Perm. Unico lavoro sui permessi di soggiorno che autorizzano anche unattività lavorativa . In questo modo un datore di lavoro saprà subito se può assumere un cittadino straniero arrivato in Italia per un motivo diverso dal lavoro (ad esempio grazie a un ricongiungimento), ma che comunque, secondo la legge, può cercarsi unoccupazione.
Rimangono delle eccezioni. Anche se, a determinate condizioni, permettono di lavorare, non avranno la dicitura Perm. Unico Lavoro i permessi di soggiorno Ce per soggiornanti di lungo periodo, per lavoro stagionale, per lavoro autonomo, per motivi umanitari, per rifugiati, per protezione sussidiaria, per studio e per alcune figure professionali che entrano in Italia al di fuori delle quote del decreto flussi.
Il decreto poi innalza da venti a sessanta giorni il tempo massimo entro cui, dal momento della domanda, dovrebbe essere rilasciato, rinnovato o convertito il permesso di soggiorno. E porta da quaranta a sessanta i giorni entro cui lo Sportello Unico per lImmigrazione dovrebbe esaminare una domanda per i flussi e concedere il nulla osta allingresso del lavoratore in Italia.
È una norma che non farà sentire il suo effetto. Un allungamento dei tempi farebbe infatti scalpore se la pubblica amministrazione rispettasse quelli attuali: in realtà, come tutti gli immigrati sanno, i tempi per rilasci, rinnovi e conversioni dei permessi di soggiorno, o per le risposte alle domande per i flussi, oggi si misurano in mesi, a volte anche in anni.
Cè invece una novità che semplificherà il lavoro degli Sportelli Unici per lImmigrazione. Le domande per le assunzioni dallestero dora in poi verranno infatti esaminate nei limiti numerici stabiliti dal decreto flussi, e quelle superano questi limiti potranno essere esaminate solo nellambito delle quote che si rendono successivamente disponibili.
Cosa cambia? Terminate le quote, gli Sportelli Unici per lImmigrazione potranno ignorare tutte le altre domande, senza più essere tenuti ad emettere e motivare migliaia di rigetti.
Il decreto elimina esplicitamente anche lobbligo ad esibire il contratto di soggiorno per rinnovare il permesso per lavoro. Del resto, un vero e proprio contratto di soggiorno ormai viene stipulato solo al primo ingresso e quindi alla prima assunzione del lavoratore in Italia. Se poi cambia datore di lavoro, la normale comunicazione di assunzione contiene già le informazioni che erano previste dal contratto di soggiorno.
Infine, è stato cancellato un articolo di un Regio decreto del 1931 secondo il quale il personale di ferrovie, tramvie, autolinee e linee di navigazione interna doveva essere necessariamente cittadino italiano. Si tratta di una norma daltri tempi, che già diversi tribunali avevano dichiarato implicitamente abrogata, perché discriminatoria. Molte aziende di trasporti, però, continuavano a ritenerla valida, escludendo gli stranieri dai loro bandi di assunzione. (Stranierinitalia)