FONDAZIONE MIGRANTES
ORGANISMO PASTORALE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Premio 'Culture a Confronto' alla Fondazione Migrantes

(24 agosto 2015) - Questa manifestazione – ha detto il Direttore generale della Migrantes, mons. Gian Carlo Perego, nel ritirare il premio – è di grande attualità e in un momento in cui le culture vengono messe spesso una contro l’altra contribuisce a recuperare il valore del dialogo e del confronto
24 Agosto 2015
(24 agosto 2015) - “Per aver aperto la strada del dialogo interculturale valorizzando le diverse identità in un clima di pacifica convivenza”. Questa la motivazione del premio “Culture a confronto” assegnato alla Fondazione Migrantes e consegnato il 21 agosto a Tropea al direttore generale mons. Gian Carlo Perego.
Il premio si inserisce all’interno del festival mondiale della cultura popolare andato in scena il 20 e 21 agosto nella suggestiva cornice di Tropea. All’evento hanno preso parte diversi gruppi folkloristici più rappresentativi delle diverse culture internazionali grazie al progetto ideato da Andrea Addolorato, direttore artistico del festival, con la conduzione affidata a Domenico Gareri e patrocinato dalla Federazione Italiana Tradizioni Popolari. La manifestazione è stata arricchita, inoltre, da significative testimonianze di carattere sociale, culturale e religiosa facendo proprio il messaggio di papa Francesco volto a superare le barriere culturali spesso legate alla paura e alla scarsa conoscenza dell’altro. L’evento ha rappresentato, inoltre, un importante momento di confronto sul tema delle migrazioni e del dialogo interculturale che, dal punto di vista strettamente scientifico, offre tuttora spunti di interesse al centro della ricerca antropologica e sociologica.
Oltre alla Fondazione Migrantes il premio è andato anche al giornalista del Tg2, Valerio Cataldi per aver saputo raccontare in presa diretta la realtà del Centro di prima accoglienza a Lampedusa denunciando le drammatiche condizioni in cui vivono i migranti approdati sulle nostre coste; alla diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, per le mani del vescovo mons. Francesco Milito, per aver sostenuto la realizzazione del “Progetto Presidio” della Caritas Italiana alla tendopoli di San Ferdinando (Rc) contribuendo a promuovere la cultura dell’accoglienza, dell’ospitalità e dell’integrazione e al cantautore Franco Fasano.
“Questa manifestazione – ha detto il direttore generale della fondazione, mons. Gian Carlo Perego, nel ritirare il premio – è di grande attualità e in un momento in cui le culture vengono messe spesso una contro l’altra contribuisce a recuperare il valore del dialogo e del confronto. Il premio è uno stimolo a continuare sulla strada del grande lavoro portato avanti dalla chiesa per costruire le città del futuro”. “Un riconoscimento che ci spinge a fare meglio – ha commentato mons. Milito – e ad intensificare il silenzioso lavoro sinergico portato avanti in Calabria che, da sempre terra di emigrazione, rappresenta oggi un esempio di accoglienza”. Alla manifestazione erano presenti, fra gli altri, oltre ai premiati, i vescovi di Locri Gerace, mons. Francesco Oliva – che è anche delegato Migrantes della Conferenza Episcopale Calabra – e di Mileto-Nicotera-Tropea, mons. Luigi Renzo.
Ad esibirsi, nella due giorni, sul palco sono state le seguenti formazioni rappresentative delle diverse culture: il Gruppo folk città di Tropea, il gruppo “Fundacion Raices de Colombia” della città di Santiago de Cali; l’istituto Shilpagya per le danze popolari e strumenti musicali della città di Ahmedabad (India); la formazione artistica e culturale “Huayra Muyoj” direttamente dall’Argentina; l’orchestra del Gruppo Miromagnum di Mormanno; il complesso “Goretz” ispirato alle danze popolari dell'Ossezia del Nord nella federazione russa; il “Ballet folklorico del Ateneo fuente universidad autonoma de Coahuila” proveniente dal Messico; il “Grupo cultural de danzantes de Tijeras” dal Perù. Ospiti d’eccezione gli “Avorio africano” che, grazie alla collaborazione dell’associazione di protezione civile “Monteleone”, hanno potuto dare vita ad un’esperienza artistica mirata all’integrazione e alla contaminazione.